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Deki: “Gasp ha le idee chiare. Avrei preferito la Supercoppa a San Siro”

Daniele Vitiello

Dejan Stankovic è ormai parte integrante dello zoccolo duro dell’Inter da alcuni anni. Nonostante non sia più un giovincello Deki si è presentato ai nastri di partenza del ritiro di Pinzolo con la stessa grinta e la stessa tenacia di...

Dejan Stankovic è ormai parte integrante dello zoccolo duro dell'Inter da alcuni anni. Nonostante non sia più un giovincello Deki si è presentato ai nastri di partenza del ritiro di Pinzolo con la stessa grinta e la stessa tenacia di sempre, pronto a regalare un'ennesima annata da protagonista ai tifosi nerazzurri. Ecco quanto ha dichiarato direttamente dal quartier generale interista: "Ormai mi sento uno di casa, dopo tanti anni. Gli obiettivi sono sempre gli stessi, le motivazioni fortissime e sappiamo bene che cosa si aspettano da noi i tifosi. Un anno fa sapevamo che sarebbe stato difficile difendere il triplete, anche se alla fine tre trofei importanti li abbiamo conquistati. Adesso la situazione è chiara: azzeriamo tutti i conti e ripartiamo per vincere ancora. In tutti c’è una gran voglia di dimostrare che il gruppo è ancora valido e ha le qualità per non fermarsi."

In panchina ora c'è mister Gasperini, tecnico esperto subito apprezzato dallo spogliatoio: "Lavoriamo insieme da quattro giorni e stiamo cercando di capire bene i suoi metodi e di sintonizzarci con lui. Ma il gruppo ha l’esperienza giusta per capire tutto in fretta. Si vede che l’allenatore ha idee chiare. E poi, da tecnico del Genoa ci ha messo sempre in difficoltà, a parte la partita di due anni fa, quella con il mio gol da metà campo, che è stata molto particolare. Per due volte, a San Siro, quando c’era Mourinho, ci ha costretti allo 0-0. Il suo era un Genoa organizzato e aggressivo, che giocava un calcio offensivo di grande intensità".

Sulla Supercoppa: "È una finale, bella comesono belle tutte le finali. Da cercare di vincere, come tuttele finali. Cominciare la stagione lottando per un trofeo è importante. Avrei preferito giocare contro il Milan a San Siro: mezzo stadio nerazzurro, mezzo rossonero. Sarebbe stato uno spettacolo molto inglese. Invece andiamo a Pechino e cercheremo di essere pronti. Non è una trasferta semplice, fra lunghezza del viaggio e fuso orario e lo abbiamo capito nel 2009, però ci saranno difficoltà per tutti, per noi e per loro"