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Di Canio: “Inter può rivincere a febbraio, ecco perché. Ma a Inzaghi manca questo gradino”

Marco Astori Redattore 
L'ex calciatore e oggi commentatore per Sky Sport, ha concesso un'intervista a Panorama. Queste le sue parole sul campionato di Serie A che verrà

Paolo Di Canio, ex calciatore e oggi commentatore per Sky Sport, ha concesso un'intervista a Panorama. Queste le sue parole sul campionato di Serie A che verrà.

C'è speranza che questa volta il campionato sopravviva oltre febbraio?

“Ho dei dubbi. Sulla carta potrebbe ripetersi quello che è accaduto l’anno scorso. L’Inter è una squadra fatta, potenziata e con un allenatore definitivamente maturato, con maggiore esperienza. La gestione dei primi due anni di Simone Inzaghi, dal mio punto di vista, non era stata ottimale pur conquistando dei trofei. Adesso è esploso mettendo insieme concretezza e un calcio propositivo. In più ha migliorato molti dei suoi calciatori e ha aggiunto pedine importanti. Quindi…”.

E’ la più forte?

“Non ha mandato via nessuno dei giocatori determinanti e ha preso Taremi e Zielinski. Bisseck è cresciuto, ci sono ricambi importanti per gestire il doppio impegno tra campionato e Champions League. Non dico che lo debba vincere a febbraio, ma mi sembra che le altre abbiano più problemi di Inzaghi e dell’Inter”.

Resta da capire a livello di motivazioni se ci sarà la stessa ferocia nell’inseguire lo scudetto. Impressioni?

“La fame e la voglia di ripetersi sono le due incognite. Dopo la finale di Champions League persa a Istanbul era scattata una consapevolezza maggiore e per tanti c’è anche stato lo stimolo di sapere di avere tutto per concretizzare un traguardo come lo scudetto della seconda stella. Però la sfida che attende l’Inter e Inzaghi è proprio questa: riuscire ad essere competitivi sia in Italia che in Europa contemporaneamente. Del resto lo ha chiesto espressamente anche Marotta”.


Ha consegnato a Inzaghi la nuova missione?

“Marotta è il dirigente più bravo ed esperto del calcio italiano, quello che è stato per tanti anni Galliani. Mentre festeggiava il successo si è portato avanti spiegando quale dovrà essere la nuova frontiera. Anche l’anno scorso, ad esempio, questa continuità è mancata perché nel girone e poi con l’Atletico Madrid l’Inter non è stata all’altezza del suo potenziale”.

Perché?

“Dico che a Simone Inzaghi è capitato anche nelle stagioni sulla panchina della Lazio. Ora è cresciuto e non è certamente solo una sua responsabilità, ma è il gradino che manca. Io l’ho sempre pensato e detto, evidentemente è la stessa riflessione fatta da Marotta. Inzaghi è migliorato tantissimo, deve acquisire lo step in più per diventare un profilo pienamente internazionale”.