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La punizione segnata contro la Sampdoria è punto di arrivo e di partenza allo stesso tempo. Federico Dimarco ha chiuso un cerchio, tornando alla base e conquistandosi la possibilità di affermarsi con la maglia dell'Inter. Nel mirino ora un futuro da protagonista con addosso la maglia della sua squadra del cuore.
Una parabola partita da lontano, come racconta Giuliano Rusca, responsabile dell’attività di base nerazzurra, ai microfoni della Gazzetta dello Sport: "Ricordo la segnalazione di un nostro collaboratore, Roberto Dell’Acqua. Ci parlava di questa punta mancina del Calvairate, nostra società satellite. Efficacissimo nel tiro, ma fisicamente non ci sembrava adatto: era il più piccolo di tutti! Solo la sua insistenza ci fece cambiare idea e alla fine ha avuto ragione Dell’Acqua... Che bello ora rivedere Federico nella sua unica casa, la nostra. Non è stato facile perché come tutti i ragazzini aveva voglia di segnare, ma è umile, caparbio e sostenuto da una famiglia eccezionale: grazie a queste doti è tornato per restare. Ogni punizione apriti cielo! Era una lotta tra lui e Bonazzoli per chi avrebbe dovuto tirare...".
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