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"Anche se sul piano del gioco non è stata la stessa Italia del Parco dei Principi, ha avuto dei meriti pure in questa partita. Il primo: Israele è inferiore tecnicamente alla nostra squadra e gli azzurri lo hanno dimostrato in modo chiaro, almeno in certi momenti. Eravamo più dotati e abbiamo vinto, anche se con un solo gol di vantaggio, quando i cambi avevano stravolto la Nazionale. Il secondo: il modo di essere squadra, con lo spirito giusto. Il terzo: il modulo. Adesso è chiaro, staccarsi dal 3-5-1-1 sarebbe una sciocchezza visto dove ci ha portato. Ora però vediamo il futuro con una tinta meno grigia, possiamo pensare a una prima fase di ricostruzione. Senza esaltarci perché non è proprio il caso, ma il lavoro di Spalletti sta finalmente dando dei frutti che, fra due anni, potremmo cogliere".
(Corriere dello Sport)
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