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Eder: “Inter-Napoli? Vinciamo, non abbiamo alternative. Il gol arriverà…”

Questa sera l’ospite della trasmissione di Inter Channel Inter Nos è stato l’attaccante nerazzurro Eder. Il centravanti della Nazionale italiana si è raccontato e ha risposto ai messaggi dei tifosi interisti. Queste le sue...

Andrea Della Sala

Questa sera l'ospite della trasmissione di Inter Channel Inter Nos è stato l'attaccante nerazzurro Eder. Il centravanti della Nazionale italiana si è raccontato e ha risposto ai messaggi dei tifosi interisti. Queste le sue dichiarazioni in diretta:

"Ringrazio tutti i tifosi, mi incoraggiano sempre, anche se non ho ancora fatto gol".

In Italia ci sei arrivato giovane, com'è stato adattarsi?

"Avevo 17 anni a Empoli senza famiglia. L'Empoli mi ha dato opportunità di crescere. L'Italia è un paese che assomiglia al Brasile. Mi sono adattato bene, sono passati 11 anni e ora mi sento a casa".

Qual era il tuo idolo da bambino?

"Ronaldo il Fenomeno. Uno dei più forti, se non il più forte al mondo. Non l'ho conosciuto perché quando è venuto non l'ho incontrato, avrei voluto fare una foto".

Eder, tuo padre ti ha chiamato così per il giocatore?

"Sì, mio padre mi ha dato il nome per il giocatore del Vasco da Gama. Mi raccontava che era innamorato di lui, era fortissimo. Sarà contento mio padre che ora faccio l'attaccante".

Con chi hai legato di più? Ti trovi bene all'Inter?

"Nello spogliatoio è normale legare con qualcuno di più. Mi trovo con tutti i ragazzi; esco con Miranda, Felipe Melo, Telles, Jesus ma mi trovo molto bene con tutti i compagni. Conoscendo già questo campionato era più facile, mi hanno trattato tutti bene. Scherzo anche con Nagatomo che è in camera con me, dorme con la felpa non con il pigiama".

Che lingua parli coi compagni? Dove preferisci giocare?

"Parlo italiano, sempre. Negli ultimi anni ho giocato in tutte le posizioni, so adattarmi a seconda di come la squadra gioca".

Mai pensato che la trattativa con l'Inter potesse sfumare?

"Anche ad agosto ero molto vicino. A gennaio c'era qualcosa ma non ci credevo, tante voci. Era uscita anche la voce dall'Inghilterra, poi quando ho sentito l'Inter non ho avuto dubbi. Difficile giocare quando il mercato è aperto".

Che effetto ti ha fatto arrivare all'Inter?

"Conoscevo già la grande storia dell'Inter. Da dentro vedi più l'organizzazione; alla Samp magari i tifosi erano tutti a Genova, qua è diverso perché sono in tutto il mondo. E' bello, è una situazione diversa".

Come ti trovi con Mancini?

"Mi trovo bene. E' un allenatore che ci tiene tutti sulla corda, la domenica devi essere sempre pronto. Dà opportunità a tutti, e dobbiamo essere tutti preparati".

"Dopo 9 anni sentire ancora parlare bene di me a Frosinone è davvero emozionante. Anche il presidente mi ha sempre trattato benissimo. E' una città che mi ha fatto bene, mi hanno dato una grande opportunità, hanno creduto in me".

Allenatore a cui sei riconoscente?

"Da tutti impari qualcosa. Ne ho avuti tanti in Italia e da tutti ho appreso qualcosa".

Gol ed esordio con la Nazionale?

"Una delle emozioni più belle del calcio. Qualificazione Europeo contro Bulgaria, non era facile. Al 20' mister mi ha detto di scaldarmi e subito ho sentito freddo alla pancia. Ho fatto il gol del 2-2 che ci ha permesso di pareggiare. Un gol importante e bello".

Chi è il difensore più forte che hai affrontato?

"Credo sia stato Thiago Silva uno dei più difficili da affrontare; è tecnico e veloce ed è difficile da saltare".

Passioni al di fuori del calcio?

"Nel tempo libero sto con la famiglia e col mio bambino. Ha tre anni, vuole mettere la maglia dell'Inter e vuole tirare in porta; è mancino".

Differenze tra Inter e club meno blasonato?

"I tifosi che trovi in tutta Italia. Poi non ci sono grandi differenze".

Ricordo più bello?

"Quello con la Nazionale lo porterò dietro per sempre. Anche con l'Inter collezionerò tanti ricordi".

Altre esperienze in Italia?

"A Cesena sono poco legato. Sono rimasto poco, unica squadra in cui non ho un bel ricordo. Brescia qualcosa è andato male, ma i tifosi mi hanno sempre trattato bene. Iachini mi ha aiutato tanto anche fuori dal campo".

Perché numero 23?

"Mi piaceva ed era libero".

Compagno di reparto con cui hai avuto più feeling al di fuori dall'Inter?

"Con Gabbiadini abbiamo fatto una grande annata e stavamo bene insieme. Giocavamo larghi ma ci capivamo".

Ricordo di Sinisa?

"Grande ricordo, mi ha aiutato a migliorare. Abbiamo fatto un lavoro incredibile, mi ha fatto fare un salto di qualità".

Inter-Napoli?

"Vinciamo, c'è poco da fare. Per arrivare al nostro obiettivo dobbiamo solo vincere. Non è facile ma in casa possiamo farcela. La mancanza di Higuain che è uno dei più forti è pesante, ma Gabbiadini ha grande qualità e bisogna stare attenti".

Gol?

"Non è un problema, tutto arriva nel momento giusto. Dopo aver fatto 12 gol avevo preso il gusto. Ci tenevo far subito gol, ma non importa. Dobbiamo raggiungere il nostro obiettivo".

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