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Discriminazione territoriale: gli interisti si insultano da soli!

Era tutto nell’aria e prontamente si è verificato. I tifosi nerazzurri appena cominciata Torino –Inter, hanno dato vita ai soliti cori, «Napoli colera», proseguito con «un solo grido un solo allarme, Milano in fiamme» e chiuso con «hai...

Riccardo Fusato

Era tutto nell’aria e prontamente si è verificato. I tifosi nerazzurri appena cominciata Torino –Inter, hanno dato vita ai soliti cori, «Napoli colera», proseguito con «un solo grido un solo allarme, Milano in fiamme» e chiuso con «hai il mare inquinato, bastardo blucerchiato».  In sostanza, per non fare torti a nessuno si sono anche insultati da soli. Lo speaker ha richiamato all’ordine ma con il solo risultato di riattivare i cori con cori anche a favore dei napoletani . Al 36’ nuovo annuncio dello speaker, sommerso dai fischi e da un altro «Milano in fiamme» e da un «interista pezzo di m...».

 

Ora si aspettano  le decisioni del giudice sportivo Tosel che aspetta i referti della Procura federale. A differenza di 20 giorni fa, quando aveva chiuso S.Siro, le regole sono cambiate e sono stati introdotti la condizionale e la «dimensione e percezione» del fenomeno. Cosa è cambiato davvero? È indubbiamente la novità maggiore. I collaboratori della Procura federale (in genere sono loro e il quarto uomo a prestare attenzione al fatto, l’arbitro è preso dal gioco) devono scrivere se il coro è stato «sentito» in tutto lo stadio e soprattutto quanti si siano resi responsabili del gesto.

Resta anche da capire come viene interpretata la regole del recidivo. Anche a Roma nel frattempo si sono sentiti cori e per i giallorossi potrebbero esserci maggiori problemi perché già recidivi dallo scorso anno.  Il consiglio federale di mercoledì non ha potuto cancellare la sanzione della chiusura dello stadio, ma ha fornito la possibilità di limitare il provvedimento ai soli settori «incriminati», introducendo poi la condizionale. Ma il regolamento lascia una finestra aperta all’ipotesi di sospensione della sanzione anche in caso di recidiva. Inoltre non è stata cancellata l’ipotesi che si possa (in caso di recidiva) chiudere l’intero impianto, ma si è «aperto» alla possibilità che si vada avanti chiudendo solo un settore.