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Disordini Inter-Roma di Supercoppa. Il CODACONS interviene

Alessandro De Felice

«Trecento tifosi romanisti, diretti a Milano per la partita Inter-Roma per la Supercoppa italiana, sono stati identificati dalle forze dell’ordine. Alcuni di loro sono stati segnalati come autori di danneggiamenti e furti ad una stazione di...

«Trecento tifosi romanisti, diretti a Milano per la partita Inter-Roma per la Supercoppa italiana, sono stati identificati dalle forze dell'ordine. Alcuni di loro sono stati segnalati come autori di danneggiamenti e furti ad una stazione di servizio. Anche durante la partita sono stati lanciati oggetti in campo. In relazione a questi episodi il Codacons chiede la squalifica dell'Olimpico per 3 giornate di campionato». Così una nota dell'associazione. «Per l'associazione di consumatori sarà difficile che la tessera del tifoso possa estirpare la violenza negli e fuori dagli stadi italiani - si legge nella nota - La realtà è che finora le punizioni a società calcistiche per responsabilità oggettiva o a calciatori che istigano i tifosi, non sono mai state realmente date e questo perché sono sempre state applicate in modo discrezionale. Come al solito, quindi, se la punizione viene decisa di volta in volta, si finisce per squalificare qualcuno una tantum, quando magari ci scappa il morto, per poi ritornare subito dopo all'impunità, nella giungla e nell'anarchia. Occorre, invece, stabilire sanzioni precise che siano automatiche e non discrezionali. Se, come nella partita di ieri Inter-Roma, i tifosi di una squadra lanciano cose in campo oppure fanno dei danni, deve scattare in automatico la squalifica dello stadio (in questo caso l'Olimpico) per un numero di giornate prestabilite a tavolino». «Stesso discorso per i calciatori - prosegue il Codacons - Se un calciatore istiga i tifosi, in qualunque modo, deve essere squalificato automaticamente minimo per una giornata di campionato. Esemplare la vicenda di Totti ed il famoso pollice verso ai danni dei tifosi laziali. Totti, dopo essere stato graziato dalla giustizia sportiva, viene ora graziato anche dalla »giustizia« penale. Ovvio che d'ora in poi i calciatori si sentiranno autorizzati a rivolgersi alle curve con gesti vari.... sapendo che resteranno comunque impuniti. Il Codacons aveva denunciato il calciatore per accertare se vi fossero i presupposti per il reato di istigazione a delinquere ex art. 414 codice penale. Ebbene, ora è arrivato il responso. Il Giudice, 'grazià Totti: non vi sono rilievi penali. Al di là del giudizio sul gesto del giocatore, quello che resta incredibile è la motivazione. Per il Giudice delle indagini preliminari, infatti, la denuncia del Codacons è inammissibile 'ritenuto che tutti i comportamenti denunciati, tenuti dai calciatori durante e a margine l'evento sportivo in questione - eventualmente rilevanti sul piano dell'ordinamento sportivo - non possano in ogni caso essere considerati istigazione a commettere reati, trattandosi di gesti riconducibili al contesto della competizione e alla relativa contrapposizione tra i giocatori e le tifoserie...'». Insomma allo stadio si può fare qualunque cosa, dato che sono gesti riconducibili alla contrapposizione tra i giocatori e le tifoserie. In pratica, se su un autobus faccio le corna, sono punito, se lo faccio allo stadio, no! In definitiva il reato cambia a seconda di dove lo faccio. Il giudice, poi, se ne lava le mani dicendo che semmai il gesto era rilevante sul piano dell'ordinamento sportivo.... già ... peccato che anche l'ordinamento sportivo avesse già graziato Totti«.