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Avete fissato un prezzo?
"No, noi non parliamo di prezzi. Chi lo vuole decide quanto offrire e noi poi rispondiamo se quella cifra va bene o meno. In questo momento Trubin gioca in un campionato europeo e sta facendo bene anche con l'Ucraina. E non c'è interesse solo per lui, ma anche per gli altri tre grandi giocatori che ho citato e che faranno parte del futuro del calcio europeo. Noi abbiamo tempo, siamo una squadra giovane e vogliamo crescere: il nostro presente non richiede cessioni, quindi se Trubin va via, lo fa per un grande club e per tanti soldi".
Qual è il punto forte di Trubin?
—"Parlano tutti di lui per la sua grande tecnica e perché sa giocare con i piedi: nel calcio di oggi il portiere è come un libero, in fase di possesso, e lui può farlo. Ovviamente ha bisogno di lavorare, deve crescere e fare esperienza, però ne ha già fatta molta per la sua età. Tutti devono però rispettare l'Ucraina, lo Shakhtar Donetsk e anche Trubin. Se arriva un'offerta adeguata, ne parliamo".
Finora sono state insufficienti?
"Sì, ma Trubin è un grande uomo e una grande persona. È entrato nel nostro vivaio nove anni fa, fa parte della nostra famiglia: vuole fare il salto in una grande società, ma è giusto e corretto e sa che lo farà per una cifra adeguata. Non sta facendo pressioni".
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