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L'impatto immediato di Calhanoglu, la sicurezza di Dzeko, l'esordio da sogno di Correa: le scelte di mercato dell'Inter sembrano aver dato ragione alla dirigenza nerazzurra. Ora, come scrive La Gazzetta dello Sport, il popolo interista attende Denzel Dumfries, l'olandese prelevato dal PSV Eindhoven per sopperire all'addio di Hakimi: "Dumfries è stato il primo nome entrato nella testa dell'Inter non appena capito che Hakimi sarebbe andato al Psg. Solo che non c'era la disponibilità economica per affrontare la trattativa, ecco perché i nerazzurri hanno a lungo trattato Nandez e tenuto d'occhio la situazione Bellerin, obiettivi certamente più a buon mercato. Poi, una volta incassato il jackpot Lukaku, l'Inter ci ha messo un secondo per chiudere l'affare legato all'olandese".
"S'è visto poco o niente, dell'ex Psv. L'Europeo ha però lasciato il ricordo di un giocatore pronto, anche per andare incontro a un'eredità pesante. Hakimi è stato tanto, per l'Inter: una linea di gioco quasi perenne, un'arma fenomenale per aprire difese chiuse con il lucchetto. Il ruolo è chiave anche per Inzaghi. E l'interpretazione non è così diversa. A Dumfries fin qui è mancato soprattutto il tempo. Inzaghi ha scelto di andare sul sicuro, nelle prime due giornate. Ha affidato il ruolo a Darmian ricevendone risposte più che positive (leggi l'assist a Verona per Correa)".
"Per la prima fila servono settimane. E in questo senso la convocazione con l'Olanda dell'ex Psv, che in primo tempo pareva scongiurata, diventa un ostacolo. Il lancio però è garantito, si tratta solo di capire quando avverrà. Dopo la sosta cominciano le settimane piene, Dumfries si prenderà la scena: è lui il pezzo del puzzle che ancora manca".
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