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A risolvere la gara col Venezia ci ha pensato Edin Dzeko, fin lì non di certo il migliore in campo dell'Inter. Un gol pesantissimo quello del bosniaco che, in attesa della sfida di questa sera tra Milan e Juve, porta i nerazzurri a +5 in classifica.
"Benedetto Dzeko, allora. Che pure fino a quell’ascensore prenotato e poi preso al minuto 90 era stato uno dei peggiori in campo, diciamolo pure. Ma il mestiere dell’attaccante funziona anche in questo modo, sono i privilegi del ruolo: ti assenti e poi ricompari, quando l’avversario pensava di averti annullato. Il privilegio di chiamarsi Dzeko è quello di non perdere mai lucidità, di riuscire ad andare oltre gli episodi", analizza La Gazzetta dello Sport.
"Crederci al punto di capire dove avrebbe messo la palla Dumfries per poi vincere il duello con Caldara, che in fondo nient’altro è stato che un anticipo di derby. Crederci al punto di aver fatto impazzire di gioia in tribuna anche Steven Zhang. Il presidente negli spogliatoi era euforico: grandi abbracci con il capitano Handanovic e pure con lo stesso Dzeko, per il quale Zhang stravede. Che l’Inter sia andata in fuga ora con il gol del bosniaco, in fondo, è quanto di più simbolico possa esserci, per una squadra che nei prossimi mesi riceverà in cassa altri 90 dei 113 milioni (dato ufficializzato proprio ieri dal club) complessivi pattuiti con il Chelsea per la cessione di Lukaku. Dal derby di Romelu a quello di Edin: è l’Inter tutta che capisce di calcio", aggiunge il quotidiano.
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