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Getty Images
Da una parte Giroud nel Milan, dall'altra Dzeko nell'Inter. I due attaccanti, entrambi nati nel 1986, hanno dimostrato ancora una volta di poter dare un contributo più che importante alle squadre di Pioli e Inzaghi. Questa sera saranno uno di fronte all'altro nel primo euroderby di Milano.
"Questione di tempismo, certo, ma anche di destino. Perché Dzeko e Giroud sono maestri nel cogliere l’attimo, ma quando l’attimo lo hanno perso Wolfsburg e Chelsea, la storia dei due bomber ha sterzato all’improvviso. Nel 2009 Dzeko era stato a un passo dal Milan. Se il Wolfsburg, fresco campione di Germania, non avesse bloccato tutto sul più bello, Edin i derby li avrebbe giocati in rossonero. Stesso scenario, ma a maglie invertite, per Giroud: nel 2020 era pronto a vestirsi di nerazzurro e segnare per Conte, poi il Chelsea cambiò idea, lo trattenne e un anno dopo Oli vinse la Champions coi Blues", racconta La Gazzetta dello Sport.
"Giroud è riuscito nell’impresa di cancellare le presunte maledizioni e di far tornare il Diavolo a vincere: ha ricollegato i gol al numero 9 che era stato di Pippo Inzaghi, dopo dieci anni di tentativi a vuoto di colleghi più o meno illustri, e ha segnato soprattutto reti pesanti. Molte hanno marcato le tappe della cavalcata scudetto del 2022, con la doppietta nel derby del 5 febbraio su tutte: quella notte il Milan si è scoperto davvero da titolo e Giroud ha scoperto la magia di San Siro che canta solo per lui".
"Edin, invece, se la ride. Ama divertirsi molto di più di quanto si direbbe vedendolo zampettare in mezzo al campo con aria spesso disincantata. Ride di fronte alla rivalità con Lukaku, rampante alle sue spalle ma sempre respinto: nelle notti di Coppa Inzaghi sceglie sempre Dzeko. E ride, soprattutto, di fronte al tempo che passa: il bosniaco è lui stesso un inno all’eterna giovinezza. E poi, davanti al Diavolo che sfiorò, è sempre ispirato.
Ha partecipato con un gol alla vittoria della Supercoppa araba e, a inizio stagione, nell’incrocio di campionato giocato in casa dal Milan, ha trovato posto negli almanacchi: ha segnato la rete nerazzurra più “anziana” in tutta la storia ultracentenaria del derby di Milano. Ripetersi oggi aiuterebbe ad allungare ancora di più la carriera a queste altezze. Il bosniaco, in scadenza a giugno, ha l’accordo per un anno, con opzione per un +1, ma per formalizzare serve che l’Inter resti in Champions l’anno venturo", spiega Gazzetta.
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