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Dopo soli due giorni e tre allenamenti, i tifosi nerazzurri, ma soprattutto i giocatori, hanno provato in prima persona i metodi di lavoro di Mazzarri.
Benvenuti dunque alla cura Mazzarri; nella sola giornata di ieri ben 4 ore e mezza di allenamenti. Metà al mattino e metà al pomeriggio. Lui ci va giù duro e i giocatori rispondono presente, ma nonostante la buona volontà, i primi acciacchi incominciano a vedersi, tanto che qualcuno rientra nello spogliatoio pieno di dolori. E il sergente di ferro che fa? Entra nello stanzone e e dice: “Dovete imparare a convivere con il dolore” WM è attento a non far cadere i suoi in k.o. muscolari, ma allo stesso tempo è sicuro che il martellamento fino ad oggi è sopportabilissimo.
Cura tutti i particolari l’ex tecnico del Napoli; la palla come ossessione («La devo avere io»), il pressing per il recupero che deve cominciare da subito («Dal numero 9»), il calcio verticale («Due o tre passaggi in orizzontale e poi via, si parte»), il gol come obiettivo primario di ogni azione («Ogni volta pensate che si può segnare»), gli spostamenti nei rientri guardando sempre il pallone, poi concentrazione, voglia, attenzione, fame, velocità, palla bassa. E Nagatomo che deve stare largo.
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