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Le sanzioni Uefa relative al Fair Play Finanziario, con annessi obblighi di bilancio, costringeranno l'Inter al ridimensionamento? Non necessariamente. Ieri Roberto Mancini ha lasciato intendere che potrebbe essere arrivato il momento di "sparigliare il tavolo", investendo per allestire una squadra competitiva, in grado di garantire risultati (e quindi un boom di ricavi) e rendere eventualmente sopportabili anche le sanzioni della Uefa.
Ed è quello che ipotizza anche il Corriere dello Sport oggi in edicola.
"L'Uefa ha appena ufficializzato le sanzioni per il Fair-Play finanziario, imponendo all'Inter una multa di 6 milioni di euro. Che potranno diventare 20 qualora il rosso a bilancio non scendesse prima a 30 milioni, nel 2016, e poi non venisse raggiunta la parità, nel 2017. Ma invece di condurre l'ennesimo mercato con il bilancino, che negli ultimi anni ha lasciato l'Inter in una sorta di limbo, ora in corso Vittorio Emanuele si progetta di andare "all in". E "pazienza" se non verranno rispettate le condizioni dell'Uefa: da un lato, infatti, rate e dilazioni permetteranno di distribuire i pagamenti (nell'ipotesi peggiore, nella stagione 2016/17, la rata complessiva sarebbe di 9 milioni), ma soprattutto l'ingresso in Champions farebbe da volano ad un ciclo finalmente virtuoso, che permettere anche di sopportare le sanzioni", sottolinea il quotidiano romano.
Invece di cercare di navigare a vista pur di non incorrere nei 14 milioni di multa con la condizionale, l'Inter potrebbe decidere di rendere sopportabili questi 14 milioni allestendo una grande squadra. Gli incassi della Champions, di gran lunga superiori alla multa "sospesa", darebbero aria al bilancio anche se dovessero essere ridotti di questi famosi 14 milioni. Il ragionamento è rischioso ma sicuramente ha una sua logicità e una sua validità.
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