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Eder: “Critiche fanno parte del gioco, ma non è stato facile. De Boer e Mancini…”

Daniele Vitiello

L'attaccante nerazzurro ha parlato a margine dell'amichevole disputata contro il Celtic

Primo gol stagione alla prima apparizione di Frank De Boer sulla panchina nerazzurro. Martins Eder non poteva scegliere modo migliore per presentarsi al nuovo allenatore dell'Inter: "Al di là del risultato, è stata una buona gara d’allenamento. Gli altri avevano nelle gambe 6-7 amichevoli - si legge sul Corriere dello Sport di oggi -, mentre io non giocavo dal 2 luglio (Italia-Germania nei quarti dell’Europeo, ndr). E’ stata la mia prima gara del 2016-17 e nonostante ciò, sono rimasto in campo più di un’ora con buon ritmo. Abbiamo cercato di mettere in campo un po’ di cose che ci ha chiesto il tecnico anche se tutti sappiamo che insieme avevamo fatto solo due allenamenti. Direi che siamo andati bene e che è stato un ottimo inizio».

Che impressione le ha fatto De Boer?

«Ogni allenatore ha il suo modo di lavorare. Lui arriva da un campionato diverso da quello italiano e ha una sua identità di gioco: gli piace vedere la squadra sempre compatta ed equilibrata, sia in fase difensiva sia offensiva, vuole che andiamo a pressare alto e che recuperiamo palla nella metà campo avversaria. La sua impronta tattica l’abbiamo capita, ma adesso dobbiamo impegnarci per metterla in pratica».

Nota differenze rispetto a Mancini?

«Io con Mancini non ho mai avuto problemi e anzi sono stato accolto e trattato benissimo da lui. Non mi piacciono i paragoni tra i tecnici e l’unica differenza che ho riscontrato finora è il lavoro atletico. Fisicamente mi sento bene perché ho fatto meno vacanze degli altri e perché nell’ultima settimana prima di rientrare avevo lavorato da solo. Volevo essere pronto».

Intende “vendicare” la seconda parte della scorsa stagione nella quale non ha segnato quanto sperava?

«A livello realizzativo sono andato peggio rispetto alla Sampdoria, questo è innegabile, ma a livello di prestazioni ho fatto bene anche all’Inter. Mi sono mancati i gol e per un attaccante segnare è importante, ma non penso che i miei quattro mesi all’Inter siano stati da buttare anche perché mi hanno permesso di imparare tante cose. Nel bene e nel male. Adesso parto avvantaggiato da questa esperienza che ho accumulato».

Le critiche ricevute non l’hanno infastidita?

«Le ho accettate con serenità perché sono parte del gioco. Qualcuno forse si dimentica che sono arrivato nel momento più difficile della squadra e che per me non è stato facile. Adesso, però, si riparte tutti da zero».

E lei ha la ferma volontà di restare all’Inter...

«Senza dubbio. Qui c’è un progetto importante e io voglio farne parte anche se so bene che l’allenatore farà le sue scelte e che non sarà possibile giocare ogni partita. Dovremo impegnarci in settimana per metterlo in difficoltà, consapevoli che con l’Europa League ci saranno tanti incontri ufficiali e spazio per tutti».

All’Inter il miglior Eder lo hanno già visto?

«Qualche volta sì».