Eder, autore dell’unico gol dell’Inter, ha parlato dopo la sconfitta con l’Atalanta ai microfoni di SkySport. Ecco le parole dell’attaccante nerazzurro:
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Eder: “Dobbiamo tutti dare di più io per primo. L’allenatore è cambiato, ma…”
L'attaccante nerazzurro non si è nascosto dietro alibi inutili e ha invitato l'intera squadra a prendersi le sue responsabilità dopo la sconfitta di Bergamo
-Non c’è il tempo per festeggiare per il primo gol stagionale. Che clima c’è, che vi sta succedendo?
A volte, come oggi, abbiamo regalato il primo tempo e venire qui non è facile andare in svantaggio si complica la partita abbiamo pareggiato e potevamo andare in vantaggio ed è arrivata la beffa. Volevamo assolutamente vincere dopo la sconfitta contro il Cagliari, ma parliamo ancora di una sconfitta. C’è da lavorare tutti uniti e ognuno deve dare di più, io per primo ma tutti per riuscire già mercoledì a fare meglio.
-Come calciatori dell’Inter che responsabilità vi date?
Ognuno deve dare di più. L’ho detto altre volte, a livello di singoli siamo forti, non siamo un gruppo in campo e tante cose non riusciamo a fare insieme, come quando c'è da fare pressing. L'allenatore è cambiato, lo sapevamo già, ma non è una scusa dobbiamo fare di più e ognuno deve vedere cosa sta sbagliando.
-Capite cosa vi chiede l’allenatore? Anche per problemi di lingua, si vedono troppi errori in campo…
Quando si va male si dice che non capiamo cosa vuole. Dopo la Juve era stato un grande de Boer. Facciamo errori di concentrazione, prima del rigore non abbiamo vinto i contrasti e non riusciamo ognuno a dare il cento per cento, dobbiamo dare di più tutti, io per primo.
-Dal punto di vista tattico si ha avuta la sensazione che nel primo tempo gli attaccanti esterni non inseguiste i terzini e quando avevate palla voi i terzini dell’Inter non scendevano a darvi una mano. Come mai?
De Boer lavora sulle linee di passaggio. Vuole tanta aggressività chiudendo le linee e nel primo tempo non riuscivamo a chiudere bene, nel secondo tempo abbiamo fatto meglio.
-Potreste giocare meglio essendo liberi di giocare senza schemi?
No. Penso che quasi tutti gli allenatori hanno la loro impostazione. E’ normale che in un momento delicato vengono meno serenità e fiducia e le cose non girano bene. E’ un momento in cui è necessario lavorare e rutto dipende da come si interpreta la gara. Su quello dobbiamo lavorare tutti. Ho vissuti questi periodi e c’è poco da fare se non lavori bene ogni giorno.
-Credo che tu a 30 anni possa prenderti la responsabilità di far crescere il gruppo. In bocca al lupo…
Crepi il lupo.
(Fonte: SkySport)
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