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Intervenuto ai microfoni di TuttoMercatoWeb, l'ex attaccante dell'Inter Eder, ora allo Jiangsu Suning, ha parlato del suo trasferimento in Cina, ma non solo: “Prima mi sono confrontato in famiglia, poi ho deciso che dopo tanti anni era il momento di provare una nuova esperienza fuori dai confini italiani. Lasciare l’Italia non è stato facile, ma sono contento, mi sono ambientato perché in Cina ho trovato un bell’ambiente e un’ottima organizzazione”.
Sa che avendo scelto la Cina rischia di perdere il treno della Nazionale?
“È normale, Mancini mi guarderà meno. Ma posso garantire che qui in Cina non è facile come tanta gente può pensare. Ritornare in Nazionale è difficile, anche se in questo mese ho fatto bene. E comunque faccio il tifo per chi veste azzurro”.
A proposito di Nazionale. Con Conte una grande avventura. Con Ventura non è andata bene...
“Ogni allenatore fa le sue scelte. Conte puntava su me e Graziano (Pellé, ndr) ma non eravamo titolari assoluti. Ventura invece puntava più su Immobile e Belotti e non importava se fossero in ottime condizioni oppure no, perché giocavano sempre gli stessi. È stata una brutta esperienza per tutti, anche per lui”.
Quanto è stato difficile lasciare l’Inter?
“Eravamo un gruppo. Un gruppo vero. Ok, l’anno scorso Mauro (Icardi, ndr) è stato decisivo in tante occasioni, ma siamo tornati in Champions League grazie all’unione della squadra. Si, lasciare l’Inter è stato difficile. Ma ho voluto provare questa nuova esperienza. Quando si è presentata la possibilità di andare in Cina, infatti, l’Inter mi ha detto: ‘o vai lì, o rimani qua. Non vai da nessun’altra parte’”.
Sta seguendo il campionato italiano?
“C’è il fuso orario.... è difficile. Sicuramente ho visto le immagini.... quando gli orari lo consentono guardo qualcosa. Ma non è facile”.
L’Inter ha battuto il Bologna. Ma che fatica nelle prime due giornate...
“Siamo all’inizio. La squadra è cambiata tanto. Sono stati fatti tanti acquisti. Alla lunga però sarà l’Inter che vuole Spalletti: una squadra in grado di giocarcela per lo Scudetto”.
Cosa risponde a chi le dice che ha scelto la Cina solo per i soldi?
“Quando vai in Cina c’è anche la parte economica. Ma se non ti diverti e stai male non è bello... invece abbiamo uno staff forte e tutte le condizioni per stare bene. Sono rimasto impressionato dal livello. Tanta gente può pensare che si va per i soldi, ma conta anche stare bene, giocare, divertirsi. Ho giocato contro Lavezzi e Pato. Quando rientrerò ritroverò Guarin. Ho parlato anche con Graziano (Pellé, ndr), è contento. Poi anche in tv in Brasile mio papà riesce a vedere le partite. Il calcio cinese sta crescendo. C’è grande organizzazione”.
Vuole fare un appello a Mancini?
“Mi conosce. Mi ha portato all’Inter. Ha convocato chi merita. Faccio il tifo per quelli che ci sono, l’Italia deve tornare a fare bene. Chiaro: se dovessi avere la possibilità di difendere nuovamente la maglia della Nazionale ovviamente darei il massimo”.
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