- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
primo piano
E' stato l'ultimo arrivato in casa Inter; stiamo parlando di Eder. L'attaccante della Nazionale ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport: "Sarebbe cambiato qualcosa se all'Inter fossi arrivato a fine agosto? Parecchio. Non è facile cambiare a metà stagione. Anche per ragioni che vanno al di là del campo. Ad esempio, io sono qui da un mese e mezzo, ma solo da una settimana sono entrato nella mia casa nuova. Non cerco scuse, ma è la realtà. D’estate ci sarebbe stato più tempo per ambientarsi e inserirsi."
NO AL LEICESTER - "Per l’Inter, ho detto no al Leicester? Sì e non me ne pento. Ripeterei la stessa scelta. Con tutto il rispetto, l’Inter è l’Inter. Sono da tanti anni in Italia e so cosa significhi questa maglia. Con il Leicester, però, era praticamente tutto fatto. Avevo anche parlato con Ranieri, che è una persona eccezionale e voglio ringraziarlo. Farò il tifo perché vinca la Premier. Ma non potevo rinunciare all’Inter. C’entra quindi il timore di perdere la Nazionale? Macché. Sarei andato in Inghilterra, non in Cina. Conte, peraltro, ha continuato a chiamare Darmian e Pellè. L'Europeo? Spero di andarci. Credo sia normale, dopo 8 convocazioni in azzurro. So che non è facile, devo guadagnarmi il posto, giocando e facendo bene con l’Inter. Ma qui c’è parecchia concorrenza. L’addio già annunciato di Conte potrebbe essere un problema? Un Europeo è troppo importante per pensare di non dare il massimo. E, in merito al ct, sono certo che ci martellerà ancora di più, proprio per non cancellare ogni dubbio sul suo conto. E’ un grandissimo allenatore, che non lascia mai nulla al caso".
SORIANO -"Se sto scaldando il posto a Soriano? Non so cosa accadrà. Ma, se dovesse arrivare davvero, per l’Inter sarà un grande colpo. Soriano è innanzitutto un bravo ragazzo, ma anche un grande calciatore, un centrocampista moderno, in grado di interpretare al meglio entrambe le fasi. Com’è stato passare da un presidente come Ferrero a uno come Thohir? Ferrero è decisamente atipico (risata, ndr). Ma devo dire che sono entrambi molto positivi. Ogni volta che lo incontriamo, Thohir trasmette grande carica. Ci spinge a raggiungere il terzo posto, ma senza mettere troppa pressione, vuole che continuiamo a entrare in campo tranquilli. Anche Ferrero è abituato a stare vicino alla squadra, pur venendo dal mondo del cinema, è uno che ci sa fare"
© RIPRODUZIONE RISERVATA