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L'arrivo di Eriksen aggiungerà qualità al centrocampo dell'Inter. Il danese è un giocatore importante e può dare nuove soluzioni alla manovra nerazzurra con le sue giocate. Conte, però, non ha intenzione di cambiare l'assetto della sua squadra che finora sta disputando un'ottima stagione: avanti col 3-5-2 ed Eriksen dentro da mezzala sinistra.
"Duttile come pochi, visto che leggendo il curriculum lo si ricorda anche in versione trequartista ma anche mezzala, regista e addirittura esterno. Christian sarà il cervello della squadra. Con lui, nell’ipotetica formazione titolare, non può mancare il maratoneta Marcelo Brozovic, con cui condividerà la responsabilità costruttiva. E poi ci sarà l’uomo degli inserimenti, ovvero Nicolò Barella, che oggi vive un periodo di difficoltà (colpa dell’infortunio al ginocchio di fine novembre) ma di certo saprà al più presto tornare il motorino che tanto ha dato alla causa nerazzurra.
Sarà quindi Stefano Sensi a lasciargli la maglia da titolare. Anche l’ex Sassuolo, sorprendente nella prima parte della stagione, sta provando (con qualche difficoltà) a tornare ai livelli di settembre, il suo mese top prima dell’inizio dei malanni fisici. Non mettergli pressione per velocizzare il recupero pieno della forma sarà importante. Ecco perché Stefano, genietto finito anche nel mirino del Barcellona, sarà l’alter ego (con meno pressione di prima) di Eriksen, pronto a entrare in gioco in caso di bisogno o per far rifiatare il danese", spiega La Gazzetta dello Sport.
"Questo è l’obiettivo di Conte, che più volte quest’anno si è lamentato della rosa corta. Con l’ex numero 23 del Tottenham, ma anche grazie a Young, Moses e gli altri che verranno, Antonio avrà molta più profondità e più scelta. E restando all’impatto del solo Eriksen, avrà anche molte più soluzioni offensive da sfruttare insieme a Lukaku & Lautaro. Leggendo i numeri inglesi del centrocampista, infatti, è chiaro che quello che Christian metterà nel portafoglio dell’Inter potrà fare la differenza. Intanto porterà tanta quantità: nelle 5 stagioni piene in Premier ha saltato solo 9 partite su 190.
Un highlander al servizio della squadra, con in più tanta qualità. Nessuno ha dato più assist e creato più occasioni da gol nel periodo 2013-2020, ovvero con lui in campo in Inghilterra. Nella prima voce ha staccato De Bruyne (62 a 60), nella seconda precede invece Ozil (571 a 551). Ma Eriksen non si ferma qui. Intanto perché usa bene entrambi i piedi (28 gol li ha firmati con il destro, 21 con il sinistro) e poi perché con lui l’Inter trova un giocatore che sa essere letale anche dalla distanza. Il danese fa meglio di tutti in Premier con i gol da fuori, 23, ben 5 di più del secondo in classifica Coutinho. Tra questi 8 li ha segnati su punizione diretta (dietro, con 6, c’è Sigurdsson). Un numero che farà certamente sorridere i tifosi nerazzurri. Uno specialista del settore manca, visto che né con Conte né con Spalletti II ci sono stati gol su punizione", aggiunge il quotidiano.
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