Eriksen non è ancora riuscito a trovare la sua dimensione nell'Inter. Nelle ultime uscite Conte lo ha fatto partire dalla panchina, ora potrebbe essere titolare contro la Spal domani sera. Secondo La Gazzetta dello Sport, il suo ambientamento ricorda quello avuto da Dennis Bergkamp.
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GdS – Eriksen “con Conte è gelo”, ma l’Inter punta su di lui. Rischia l’epilogo alla Bergkamp
Il danese non si è ancora del tutto ambientato nell'Inter e il tecnico a lui ha preferito Borja Valero nelle ultime uscite
"Se Berkgamp prima di diventare «l’olandese non-volante» fu anche il «Maestro», Eriksen è stato presentato come un maestro d’orchestra alla Scala. Oggi come allora ai due talenti viene imputato un deficit di cattiveria, di “garra” e in fondo anche di personalità. Entrambi hanno trovato un modulo di gioco non concepito per ospitarli (Bergkamp agiva da centrocampista avanzato nel rombo del 3-4-3 di Van Gaal, Bagnoli lo spostò seconda punta). Tutti e due all’impatto col calcio italiano hanno conosciuto marcature a uomo (con le differenze di epoche diverse) poco abituali in altri campionati. Bergkamp si sarebbe poi affermato in modo clamoroso in Inghilterra all’Arsenal, Eriksen è arrivato a Milano dopo essere stato per anni una star in Premier. L’olandese restò a Milano due stagioni, contribuendo nella prima con otto gol alla conquista di una Coppa Uefa. Al termine della seconda chiese di essere ceduto e fu accontentato da un Moratti fresco di acquisto del club".
"Per Eriksen non è ancora il momento di pensare a un futuro altrove. In fondo i mesi di ambientamento reali (al netto dello stop per il lockdown) sono pochi. Con Conte è gelo, ma l'Inter punta ancora su di lui. Il club è convinto delle sue qualità e del fatto che il tecnico troverà un modo per impiegarlo e farlo rendere con costanza. Anche se gli ultimi segnali non sono positivi. Conte ha cambiato l’assetto della sua squadra per trovargli una collocazione convincente, lo ha schierato con costanza alla ripresa per poi rimandarlo, sostituendolo con Borja Valero in tre delle ultime quattro. Una bocciatura tanto più pesante in quanto il tecnico ha sottolineato con le scelte e poi a parole che non è una questione tattica, ma di «continuità di cattiveria». Eriksen deve trovarla (già da Ferrara dove sarà titolare) se non vuole ripercorrere le orme italiane di chi, 27 anni fa, fu quasi universalmente considerato un lusso non sostenibile. L’Inter vorrà valutarlo almeno tutta un’altra stagione, ma può diventare lunga, se da protagonista ti ritrovi non capito e riserva", spiega il quotidiano.
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