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ESCLUSIVA Ag Taufer: “Vivaio Inter a livello Barça! Vi racconto Mel il tuttocampista”

Edoardo Giusti, procuratore di Mel Taufer, sta lavorando allo sviluppo, per la prima volta in Italia, di un concept molto anglosassone: un’agenzia che si occupi di calciatori a 360°, dalla gestione dell’atleta al marketing. E per...

Sabine Bertagna

Edoardo Giusti, procuratore di Mel Taufer, sta lavorando allo sviluppo, per la prima volta in Italia, di un concept molto anglosassone: un'agenzia che si occupi di calciatori a 360°, dalla gestione dell'atleta al marketing. E per farlo hanno iniziato a seguire giocatori giovani per accompagnarli nel loro percorso fino al calcio professionistico. Quello della massima serie. Mel Taufer è stato di recente incluso nella selezione della giovane Italia calcistica più promettente, stilata dal Guerin Sportivo. Fcinter1908.it ha intervistato in esclusiva Edoardo per farci raccontare qualcosa di più di Mel, che abbiamo imparato a conoscere per il grande talento in campo, spaziando con riflessioni sull'intero movimento del settore giovanile. E del perché quello nerazzurro sia una vera e propria eccellenza...

Come primissima domanda ho una curiosità. Che tipo di figura è il procuratore di calciatori giovanissimi? Come si comporta e quali sono le differenze rispetto ai procuratori che rappresentano i calciatori della massima serie?

Premetto che sono agente, ma allo stesso tempo rappresento un'agenzia sviluppata sul modello anglosassone che prevede una gestione dell'atleta a 360°. Si segue allo stesso modo un calciatore degli allievi e uno di serie A. L'attenzione è massima in entrambi i casi perché l'intento è quello di progettare una carriera. Nel caso di un giovane sicuramente l'aspetto psicologico assume un'importanza maggiore. Cerchiamo di curare i nostri assistiti in tutti gli aspetti e può capitare che un ragazzo giovane abbia più necessità di un supporto umano oltre che di quello professionale. Siamo partiti dai giovani in Italia perché nutriamo la speranza che diventino calciatori importanti e vogliamo accompagnarli nel loro percorso.

Spesso si dibatte sul fatto se sia giusto o addirittura etico che un ragazzino abbia già un procuratore...

Non sarebbe giusto, no. Di fatto però c'è una concorrenza che fa in modo che sia così. Mel Taufer, per esempio, per il giocatore che è e per come è visto dalla società nella quale gioca aveva bisogno di assistenza.

Parliamo di Mel. Un ragazzo del quale si sta dicendo un gran bene da un po' e che è stato inserito nella prestigiosa selezione "La giovane Italia 2013" pubblicata dal Guerin Sportivo in collaborazione con la Figc. Di lui si dice sia uno dei migliori nella sua categoria. Ce lo vuoi descrivere?

Di Mel ci hanno subito colpito la grande naturalezza che mette nelle giocate e la velocità di pensiero. Può ricoprire a centrocampo tutti i ruoli, come leadership e come regista. Sa dettare i tempi e corre per 90 minuti. Inoltre ha qualità tecniche eccellenti. Può fare il playmaker e ha giocato come trequartista moderno con ottimi risultati. Come tutti bisogna che rimanga con i piedi per terra. Dico sempre che vinto uno scudetto è necessario dimenticarlo subito. Dopo ogni partita, dopo ogni stagione si deve ripartire da zero.

C'è un ruolo nel quale Mel preferisce giocare?

E' molto disponibile a giocare in tutti i ruoli che gli vengono affidati. Ha una grande passione e gli piace giocare. Una cosa che, sembrerà strano ma è così, non tutti hanno.

Oltre all'Inter c'è anche la Nazionale...

Mel è capitano stabile dell'U16. L'anno scorso è stato l'unico '98 ad essere stato convocato con i '97. Credo però che per un giovane la nazionale sia la ciliegina sulla torta. E' più importante la sua crescita all'interno del club, in questo caso dell'Inter. La Nazionale è importante, ma diciamo che è a partire da quella U21 che inizia a contare con un certo peso. E poi il calcio è pieno di giocatori forti che hanno vinto con i loro club e che non sono stati magari mai convocati.

Come hai scoperto Mel e come è il suo rapporto con l'Inter?

Nel settembre 2011 andai a vedere il torneo Scirea. Cito anche il collaboratore di zona, Fabio Arioli, al quale va grande merito di questa scoperta. Mel giocava sotto età con i Giovanissimi del '97. Era l'unico '98 ed entrò alla metà del secondo tempo. Ci impressionò subito perché non faceva leva sul fisico. Mel ha uno sviluppo proporzionale e in campo risaltarono le sue qualità: corsa, tecnica e personalità. Anche solo vedendo mezzo tempo  abbiamo intuito che il giocatore aveva doti fuori dal comune. Che poteva aspirare ad essere un talento completo.

Un tuo giudizio sul settore giovanile dell'Inter, visto che ci hai direttamente a che fare...

Sono generalmente molto critico verso il calcio italiano. Credo che l'Inter sia uno dei pochi se non l'unico esempio virtuoso. Da fuori vedi i risultati, ma fino a quando non conosci l'ambiente da vicino non capisci il perché. E' un ambiente sano, con persone serie e molto professionali. Se tutti i settori fossero così...Siamo stati accolti in maniera squisita e si è creato un dialogo. Non mi sarei mai aspettato una realtà simile, vedo come funzionano le cose in altri club, per esempio. Roberto Samaden ha a che fare con una trentina di agenti, da altre parti ne entrano solo un paio. Diciamo che da altre parti, senza andare nemmeno troppo lontani, devi essere "raccomandato". Quello del settore giovanile nerazzurro è un atteggiamento che rispecchia la società Inter, il presidente e i valori che ci stanno dietro. Mantengono la parola che danno. Questo è l'unico settore giovanile paragonabile a quelli europei (Barcellona, Ajax, ecc...).I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Caldirola, Destro sono esempi importanti e il fatto che non giochino più nell'Inter può dispiacere ma non è rilevante per il settore giovanile, che il suo lavoro lo fa alla grande.

Il settore giovanile dell'Inter è spesso sui giornali per le vittorie e i trofei conquistati, ma in generale non se ne parla moltissimo e non lo si considera un modello. C'è un motivo particolare secondo te?

Il fatto che l'Inter non sbandieri i propri successi è una linea corretta. Fanno parlare i fatti perché sono una società concreta. La sobrietà della proprietà passa attraverso i suoi dirigenti. Per un ragazzo è meglio non essere sovraesposto. Non nego che su Mel ci sia stata una pressione dall'estero. Ma abbiamo una linea condivisa con l'Inter e con la sua famiglia e lui qui riesce ad esprimersi. Eravamo lusingati, ma lui voleva rimanere all'Inter. Crediamo che sia la cosa giusta per lui.

Una battuta sulla nuova era indonesiana dell'Inter...

A me un po' dispiace che Moratti non ci sia più. Indipendentemente da Thohir che spero faccia bene. Per me l'Inter è sempre stata Moratti. Come tutti aspetto Thohir alla prova dei fatti. Spero che non stravolga l'Inter. Aspettiamo di conoscere le sue idee. Soprattutto quelle relative ai giovani. Speriamo che faccia bene. C'è comunque un pizzico di malinconia. Credo che sia difficile avere un presidente migliore di Moratti. Per l'impegno e l'affetto che ci ha sempre messo. 

RINGRAZIAMO EDOARDO GIUSTI PER LA SUA DISPONIBILITA'!