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ESCLUSIVA Silvestre: “Pinilla? Neanche sfiorato! Tutti con Strama. Ora…”

Le inviate ad Appiano Gentile Eva A. Provenzano e Sabine Bertagna

Alessandro De Felice

Il giorno che segue una sconfitta è fondamentale per voltare pagina. Per depurarsi dalle sensazioni negative, soprattutto se, ancora una volta, il risultato sottende recriminazioni, alcune delle quali non legate al campo. Alla Pinetina incrociamo sorrisi, nei quali si legge una decisa concentrazione sulla partita di mercoledì. E' inutile girarci intorno: il ritorno di Coppa Italia contro la Roma vale tantissimo. Soprattutto si tratta di una partita in cui ci si aspetta che la maledizione degli infortuni e la sfortuna, chiamiamola così, di certe decisioni arbitrali, si facciano finalmente da parte dando spazio all'orgoglio e alla reazione dei nerazzurri. Un orgoglio che, nonostante tutto (di poche ore fa il comunicato sulla situazione degli ultimi due infortunati, rispettivamente Gargano e Nagatomo), è determinato come non mai a chiudere nel migliore dei modi possibili questa travagliata stagione, a partire dalla partita di domani. Questa voglia di dimostrare la troviamo anche nelle parole di Matias Silvestre, protagonista suo malgrado di un episodio che ha fortemente condizionato la partita di ieri contro il Cagliari. Lo abbiamo incontrato per un'intervista esclusiva e ci siamo fatti raccontare le impressioni vissute sul campo e quanto queste situazioni pesino alla lunga sulla gestione delle partite. Quanto siano difficili da ribaltare. Nessuna rassegnazione nelle sue parole. L'Inter ha ancora voglia di dire la sua. Da qui alla fine della stagione. Con la rabbia di chi, in fondo, non ha quasi mai potuto, per una cosa o per l'altra, giocare ad armi pari.

L'EPISODIO -  Pinilla a fine partita ha detto di essersi buttato, le immagini dicono che tiri via la gamba, ma l'arbitro ha fischiato rigore. Ci commenti quel momento?

Credo che le immagini parlano chiaro. Ho detto a Celi immediatamente di non averlo neanche sfiorato, purtroppo niente, è andata così.

IL CROLLO -  Dopo l'episodio si è avuta l'impressione che l'Inter avesse accusato il colpo. Secondo te è una questione solo mentale? 

La partita era stata molto equilibrata. Avevamo meritato di passare in vantaggio in qualche chiara occasione da gol. Abbiamo subito questo calo psicologico, non è la prima volta che ci capita e purtroppo nelle ultime partite siamo stati penalizzati anche dagli errori arbitrali e poi diventa tutto più complicato. 

IMPRESSIONE - Sembra che fischiare rigore contro l'Inter o comunque falli a sfavore stia diventando troppo semplice. Dal campo c'è la sensazione che i giocatori avversari ne siano consapevoli e in qualche modo ne approfittino? 

Non so cosa fanno gli avversari. Posso dire che ci è capitato ancora una volta di incappare in queste situazioni. Siamo arrabbiati e mercoledì vorremmo dimostrare tutta la nostra grinta per cercare di arrivare in finale di Coppa Italia. 

ULTIMA CHIAMATA - A proposito della gara contro la Roma, come la state preparando?

E' sempre stato, fin dall'inizio, un obiettivo importante per noi e la stiamo preparando molto bene e come ho detto prima siamo molto arrabbiati, abbiamo voglia di arrivare in finale e di dimostrare che siamo ancora vivi. 

PRESSIONE - In questo momento nel quale tutti gli obiettivi sono sfumati, vi sentite sotto esame? 

Ci sentiamo sotto esame, ma come è sempre stato. Come dall'inizio. Questi brutti risultati non ci devono demoralizzare e abbiamo ancora degli obiettivi da raggiungere e la stagione dobbiamo chiuderla al meglio. 

L'EUROPA - Credi che per l'Inter centrare l'Europa League sia comunque un obiettivo da perseguire o per ricostruire e ricominciare forse sarebbe meglio dedicarsi solo al campionato nella prossima stagione?

Noi puntiamo a vincere da qui alla fine tutte le partite e si vedrà anche in base ai risultati delle altre dove possiamo arrivare, ma noi daremo il massimo per finire al meglio.

IL PREDESTINATO -Kovacic è arrivato a gennaio, ma sembra già un punto di riferimento per la squadra. Cosa pensi di questo ragazzo?

Credo sia stato in grado di adattarsi molto in fretta al calcio italiano, alla realtà dell'Inter e lo sta dimostrando in campo facendo molto bene. E' giovane, è vero, ma ha tanta personalità, mi ha fatto una buonissima impressione. 

LA MALEDIZIONE - La stagione è stata caratterizzata da tanti, troppi infortuni, ultimo quello di Gargano, che idea vi siete fatti in merito?

Pesano tanto, ci stanno penalizzando, ma abbiamo un organico in grado di fare bene e dobbiamo dimostrarlo. Chi scende in campo deve dare il massimo e deve essere all'altezza di chi è infortunato e non è a disposizione. Ora l'obiettivo è cercare di raggiungere la finale di Coppa e di finire il campionato nel migliore dei modi possibili.

IL MISTER - Stramaccioni sta tentando di rispondere sul campo all'emergenza. Com'è il feeling con la squadra, c'è unione?

Si siamo molto uniti, siamo un grande gruppo e il mister ha tanta forza e lo sta dimostrando, lo dimostrerà fino alla fine e noi siamo con lui e cercheremo di raggiungere la finale e finire la stagione bene e purtroppo con questi infortuni che ci hanno penalizzato e qualche errore di troppo abbiamo faticato, ma il gruppo è unito e lotteremo insieme fino alla fine. 

IL FUTURO - Hai già parlato con la società in merito alla tua permanenza a Milano per la prossima stagione? 

Per ora non abbiamo parlato di nulla. Siamo concentrati sulla stagione in corso e alla fine si faranno tutti i ragionamenti del caso.

Si ringraziano Matias Silvestre e l'ufficio stampa dell'Fc Internazione di Milano per la loro disponibilità.

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