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Dieci vittorie consecutive, vantaggio sul secondo posto portato a 11 punti e scudetto sempre più vicino: l'Inter prosegue la sua marcia insostenibile per tutte le avversarie e vede ormai il traguardo finale. Eppure in queste settimane tiene banco il dibattito sul bel gioco e sul modo in cui la squadra di Antonio Conte sta conquistando questi risultati, con poco possesso palla e baricentro molto basso. Discorsi che, come scrive La Gazzetta dello Sport, i nerazzurri si sono lasciati alle spalle con una grossa risata: "Ridevano tutti, ieri, all'Inter: allenatore, giocatori, dirigenti. Ridevano per i risultati, per lo scudetto che si avvicina. E sì, pure per il modo in cui si sta colorando questo trionfo, divertiti dalle polemiche sui centri estetici e i frequentatori abituali".
"Non è forse bellezza questa Inter che domina il campionato? Magari è pure una questione di Dna nerazzurro, per carità: Herrera, Trap, Mourinho, sono stati forse espressione di un calcio esteticamente appagante, se per appagante s'intende il «giochismo» di questi tempi? Di certo, è questione di Dna di Antonio Conte, l'uomo dei 102 punti alla Juventus, del Chelsea che ha vinto 13 partite di fila in Premier, tanto che Guardiola un giorno disse del tecnico italiano: «È un maestro, il migliore al mondo». Questa Inter viaggia alla stessa media punti di quel Chelsea, giusto per dare un riferimento: nei club sempre sopra la media dei due gol a partita, sempre sotto l'1 incassato ogni 90 minuti. La Grande Bellezza abita qui. È in quel che ricorderanno un giorno i tifosi dell'Inter, di questa stagione: i primi due mesi di «bel» gioco con risultati poco costanti, oppure questo girone di ritorno a punteggio pieno?".
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