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E alla fine Samuel Eto'o ha perso la pazienza. Il centravanti camerunese, all'ennesimo attacco per il suo ingaggio (fatto da Lizarazu), risponde per le rime: "Ai miei genitori non importa nulla del mio ingaggio. Li rende orgogliosi che il cognome Eto'o sia conosciuto in tutto il mondo, che anche in Cina sappiano chi è Eto'o".
L'ex centravanti dell'Inter non vuole sentir parlare di lezioni di "etica": "Sono un po' stanco di chi mi dà lezioni e mi accusa di aver accettato l'ingaggio senza pensare. Lizarazu, quando passò dall'Athletic al Bayern, lo fece perché preferiva la Germania alla Spagna? Credete che al Barcellona o all'Inter giocassi gratis, disinteressatamente? Ero già uno dei giocatori più pagati al mondo. Anche all'Inter contavano sulla mia esperienza e sul mio carisma, ma qui ho la sensazione di essere ancora più coinvolto nel progetto. Una volta, quando un giocatore stava male nel suo club, lo si accostava al Chelsea, ora lo si fa con l'Anzhi. Diventeremo un punto di riferimento, e altri campioni mi seguiranno, vedrete. Quest'estate la soluzione più facile sarebbe stata restare all'Inter o andare in Inghilterra, dove mi cercavano. Ma ho scelto l'avventura".
Eto'o, poi, confida di dare indicazioni ai dirigenti del club sui giocatori da acquistare (e i nomi di Maicon e Lucio non sono usciti a caso ndr): "Qui niente è impossibile. Il proprietario può comprare chiunque voglia. Però i giocatori devono avere voglia di venire. Questa è una delle mie missioni. Io non chiamo nessuno, rispondo solo a quelli che mi domandano del club e, a volte, do consigli ai dirigenti".
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