Presente al Festival dello Sport, Samuel Eto'o ha parlato della Liga insieme a Morientes e al presidente Tebas. L'ex attaccante dell'Inter ha parlato del campionato spagnolo e anche della sua candidatura a presidente della Federcalcio camerunense. Ha anche parlato dell'Inter, ovviamente. Queste le parole dell'ex attaccante:
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Eto’o: “Sapevo che avremmo vinto la CL. Inter, Scudetto si può rivincere ma…”
L'ex giocatore nerazzurro a Trento, al Festival dello Sport, ha parlato della Liga con Tebas e Morientes
«Sono cresciuto nell'abbraccio del modello della Liga e la mia visione ovviamente ne è condizionata. Ma il mio vissuto va adattato al modello africano. Quello del mio Paese non è un mercato organizzato come in Europa. Vorrei migliorare le cose e vorrei fare in modo che il mercato da informale diventasse formale».
«La Liga cresce in un modo incredibile, contrariamente a ciò che è accaduto a Morientes ho cominciato a Maiorca, avevamo problemi sui pagamenti. Ma oggi grazie al modello del presidente Tebas la situazione è diversa, la gestione dei club è completamente diversa. Noi dobbiamo dire in primo luogo che abbiamo una grande fortuna e ci rendiamo conto che la Liga arriva in ogni casa. Io in Africa viaggio in diverse Nazioni e vedo che la seguono ovunque. È stato fatto un gran lavoro, i cui risultati si vedono», ha aggiunto l'ex attaccante nerazzurro a proposito di come sta cambiando il campionato spagnolo in particolare.
«El Clasico? Non si vedrà se ci sarà Cristiano o Messi ma che vinca la squadra del cuore. Credo sia la partita più bella del mondo. Ho giocato la CL e il Clasico e non c'è una partita come questa. Resta sempre una gara unica in cui i giocatori avviano la loro stagione, può valere sei punti. Tre più lo slancio che avranno. Non solo del Barcellona, ma di tutto il calcio: la formazione dei giovani è il futuro. Qualche anno fa quando sono arrivato al Barça ho visto ragazzi che arrivavano dalla cantera e giocavano in maniera incredibile. C'era un modello e tutti lo seguivano. Questa caratteristica è andata un po' smarrita ma spero si possa tornare alla formazione e passati gli anni di assestamento torneremo a dominare», ha sottolineato Samuel.
-Il livello della Liga si è abbassato?
No, credo che al contrario il valore sia salito. Sia aumentato. Nel calcio a volte quando ti considerano migliore non ti rendi conto che chi è in basso lavora per raggiungere il tuo livello. E quando ci riesce sembra che sei sceso tu di livello, ma sono quei club che hanno lavorato tanto ad essere saliti di livello. Le squadre medie hanno più denaro. Ci sono squadre che, oltre al modello di lavoro, possono permettersi giocatori con un salario più alto perché la Liga ha entrate e questo permette alla Liga di avere squadre competitive. L'Atletico oggi è una grande squadra, c'è un modello, un allenatore e se oggi vuole comprare un giocatore a cento mln può farlo senza problemi. Il Maioca è un paradigma, ha un modello: prende giocatori giovani, li mescolano, li mandano in campo. Il Real ha un altro modello, compra, compra - meno perché è il mercato così - ma è un altro modello.
-Il progetto Superlega in Africa ha una visuale diversa...
Sicuramente ciò che porta al bene del calcio deve portare a cambiamenti buoni per tutti e quando succederà nessuno si opporrà. Poi dovrà trovarsi l'accordo tra le varie leghe, in Africa e in Europa.
-Professionalità diversa rispetto al passato?
Ai tempi nostri c'erano molti giocatori che hanno giocato fino a 40 anni, oggi solo Ibra e continua ad essere il migliore. A 40 anni il fisico, le partite, i viaggi che ha fatto dovrebbe fargli rendere meno ma lui no, continua ad essere il migliore.
-Troppe partite in calendario, come si può risolvere il problema? Vogliono fare il Mondiale ogni due anni...
Quello che va bene per il calcio andrà bene per il calcio. Se i giocatori e le grandi leghe vedono che il cambiamento è buono dobbiamo pensarci. Che si soffermino a pensarci e capiscano cosa è la cosa migliore per il calcio.
-Samuel, hai fatto il Triplete per due volte. Parliamo della CL, troppo presto per trarre conclusioni su questo torneo?
Effettivamente il Barcellona mi sta facendo soffrire abbastanza, ma chi vuole bene al Barça sa che si stanno vivendo momenti duri. Sarà difficile che si possa uscire fin dalle eliminatorie dalla CL, ma continuo a sperare che non accada e mi auguro che dopo la partita del 24 inizino nuove dinamiche. Il Barcellona, per via del modello che ha sempre applicato, fa bene nell'ultima parte del torneo e spero che abbia la fortuna per andare avanti. E poi per tutte le squadre della Liga non ho dubbi che possano far parte della fase finale del torneo.
-Ho visto una maglietta dell'Inter qui attorno...
La più bella d'Italia...
-Non pensavi di vincere il Triplete arrivando all'Inter, cosa hai pensato quando sei arrivato all'Inter?
Magari non mi crederai. Ma chiedilo a Ghelfi quando ho firmato il contratto. C'era una differenza. Mettiamo questo come premio ho detto e massimo due anni vinceremo la CL. Avevamo una squadra di lottatori, di brave persone e un allenatore unico che capiva perfettamente ogni giocatore, capiva perfettamente i tifosi dell'Inter. E ha combinato tutto in un modo perfetto. Quando si vede il ritorno col Barça, avevamo bisogno del fattore fortuna, e lo abbiamo avuto. Perché abbiamo dato tanto durante l'anno e lì è venuto tutto benissimo.
-Eto'o faceva il terzino...
Il fatto di essere innamorati dei modelli non toglie che si possano modificare per vincere.
-Come la vedi l'Inter quest'anno, può rivincere lo scudetto?
Certo che l'Inter può vincere di nuovo il campionato, ci speriamo. Ha perso con il Real Madrid all'ultimo secondo, ho visto la gara di CL a San Siro, può succedere, ma abbiamo una squadra che può competere e vincere. Ma bisogna lottare tanto.
(Fonte: FCINTER1908.IT, dall'inviato a Trento Marco Astori)
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