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Nella sua nuova biografia, Samuel Eto'o, rispondendo alle domande dei suoi fan, ha toccato vari temi, tra cui il razzismo. Un argomento tanto caro all'ex giocatore nerazzurro: "L'unica strada per combattere il razzismo è alzarsi in piedi e gridare. Penso che tutti conoscano la mia posizione nei confronti del razzismo, nel calcio e nella società in generale. L'ho sempre combattuto senza risparmiarmi, perché è uno dei temi che più mi stanno a cuore. Per farlo ho dovuto anche smettere di giocare durante una partita. Mi chiedete se nel calcio ce n'è più ora o quando ho mosso i primi passi, ma io non ho la risposta. Vorrei solo che sparisse, non dovrebbe esistere perché siamo tutti uguali".
COME COMBATTERE IL RAZZISMO: "Prima di tutto c'è l'educazione: i bambini che vanno a scuola possono essere informati, possiamo mostrare loro che l'amore è più importante dell'odio. E se non possiamo amare, dobbiamo almeno rispettare. Noi calciatori per primi dobbiamo portare il messaggio attraverso la nostra visibilità e il nostro esempio".
RICORDI DELL'ARRIVO IN SPAGNA: "La mia partenza per Madrid è uno dei ricordi più belli di quando ero piccolo. Quando sono arrivato al Real Madrid ho capito che il calcio poteva diventare la mia vita. Prima ci speravo e ci credevo, ma lì ho capito che era la scelta giusta".
CLUB MIGLIORE: "Il Maiorca senz'altro. Perché è la squadra che, credendo in me sin dal primo momento, mi ha dato la possibilità di diventare Samuel Eto'o. Maiorca è casa mia, il Maiorca la mia squadra del cuore".
LUIS ARAGONES: "È stata la persona che più mi ha aiutato a diventare un calciatore".
PENTITO DI AVER SCELTO IL BARCELLONA: "Non posso certo rammaricarmi per aver scelto il Barça nel 2004. Anzi, al contrario, il Barcellona mi ha dato l'opportunità di mostrare al mondo che un africano poteva essere uno dei migliori calciatori del mondo, se non il migliore nel suo ruolo. A Barcellona mi sono fatto un nome e sono riuscito a entrare nell'èlite del calcio mondiale".
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