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Sul tavolo — e nelle aspirazioni dei due club — ci sono l’impianto del Milan a San Donato (che si vorrebbe pronto per il 2028), quello dell’Inter a Rozzano (già approvato il Pgt con la variante del traffico) e il vecchio San Siro. Assegnare al vecchio Meazza le partite di Euro 2032 — al momento nei dossier c’è scritto San Siro — potrebbe essere un modo per tenere in vita un impianto storico, ma è tutto da vedere che, in presenza di stadi più moderni e più accoglienti, si opti per questa soluzione. Anzi, è evidente che si sceglierà lo stadio che consentirà di fare la figura migliore. C’è, poi, anche una quarta opzione, al momento residuale ma che non si può scartare: che il vincolo su San Siro alla fine non si metta, che il Meazza possa essere demolito (o «rifunzionalizzato» e trasformato in un’altra cosa) e che quindi ritorni in auge il progetto del «nuovo San Siro», che fin qui è stato identificato con la Cattedrale ma che probabilmente cambierà nome, che potrebbe sorgere a fianco. Con entrambi i club — come da progetto originario — o anche uno solo", scrive il Corriere della Sera.
"Le società non possono accettare l’ultima offerta del sindaco di Milano Beppe Sala, disposto anche ad aiutare economicamente nel restyling, il club che decidesse di restare a San Siro. Per avviare i lavori, infatti, bisognerebbe aspettare che l’altra squadra si fosse trasferita nel nuovo impianto. E nessuna delle due ha voglia (o possibilità) di stare ferma minimo altre cinque anni, dopo averne persi già quattro. E quindi restare in città, nell’area di San Siro, è possibile solo se viene meno il vincolo sul Meazza. I due club, ormai divisi nei ragionamenti sullo stadio, hanno però la stessa posizione su questo tema e sia il presidente rossonero Paolo Scaroni, sia l’ad interista Alessandro Antonello, lo hanno già comunicato al sindaco. Adesso c’è voglia di correre, serve un business plan chiaro.
Perché i nuovi futuribili impianti possano essere presi in considerazione da Euro 2032 è necessario che ci siano progetti convincenti (e già finanziati) entro il 2026. In quella data vedremo cosa ci sarà sul tavolo. A quel punto, potrebbe essere derby per essere scelti, una sfida nella sfida destinata ad alimentare tensioni cittadine. Nessun problema per ospitare la finale: serve un impianto da 60mila posti, ma sia quello di San Donato, sia quello di Rozzano è previsto ne avranno 70mila", aggiunge il quotidiano.
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