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Ospite di Sportitalia l’ex direttore generale nerazzurro, Marco Fassone. Queste le dichiarazioni rilasciate dall’ex dirigente interista negli studi dell’emittente televisiva durante la trasmissione “Monday Night”
USCITA DI SCENA - “Una domanda da rivolgere al presidente Thohir, io ci sono stato abbastanza male ma come tutte le storie che finiscono credo che il dualismo che si era creato con Bolingbroke lo abbia portato a compiere delle scelte puntando sul suo uomo”
CHAMPIONS O RISCHIO? - “L’Inter ha bisogno di rientrare nella Champions per una questione d’immagine, ciò non toglie che se non dovesse entrarci dovrà correre ai ripari per recuperare sul piano economico gli investimenti. Non ci sono rischi sul piano economico ma qualcosa andrà fatto”
STADIO - “domanda giusta ma non corrisponde alla realtà Non sono stato preso per fare lo stadio nuovo e non sono convinto che Moratti fosse un fautore della nuova struttura. I club italiani devono dotarsi di uno stadio che riesca a produrre introiti. Mi sarebbe piaciuto continuare a lavorare al progetto se fossi rimasto”
JUVENTINO? - “in questo momento tifo Inter. Nella mia storia si sono accavallate tante cose, facendo l’arbitro perdi quelle velleità da tifoso, sono passato da Torino alla JUventus, al Napoli all’Inter. Da bambino? tifavo per la JUventus”
GUARIN - “Saltò perché non c’era la convinzione di andare avanti. C’era ancora Marco Branca e non credo ci fosse la convinzione di andare avanti”
MAZZARRI - “Disavanzo economico della passata stagione fu modestissimo. Quando operi a certe cifre non puoi fare il farmacista e far collimare tutto. Per quanto riguarda il tecnico, tutte le decisioni sono state prese insieme, estendere il suo contratto - alla fine del campionato - venne presa confrontandoci tra di noi. E’ sempre stato un tecnico molto chiaro, lui vuole avere un anno di paracadute, lo disse all’inizio. Al termine della stagione voleva sapere se c’era questa estensione di contratto. Di conseguenza, dopo il finale di stagione, il tecnico o rinnovava oppure si esonerava. Abbiamo perso un anno perché Mancini ha dovuto perdere 6 mesi per ricostruire tutto e la passata stagione è diventata questa”
MAGLIA TITULI - “non la rifarei, è stata una ingenuità. Quando vai in club del genere ti mettono in mano cose che difficilmente puoi non esporre. Feci un errore e chiesi scusa, con l’età si impara a non commettere certe leggerezze”
MANCINI - “Con Roberto Mancini ho un ottimo rapporto e penso che l’idea di tornare a Milano sia dipesa anche dalla presenza mia di Ausilio, con cui si è sempre trovato molto bene. L’ho visto molto dispiaciuto il giorno del mio addio, e anche amareggiato e sorpreso per questa decisione. Se avesse potuto scegliere lui saremmo rimasti come eravamo”
KONDOGBIA - “Il tecnico è stato determinante per la sua scelta visto che potevamo mettere sul piatto meno di altri club. Il fatto che abbia potuto parlare con il giocatore per spiegare il suo progetto è risultato determinante”
AUSILIO - “Si arriva solitamente ad una decisione congiunta con il tecnico. Ci sono giocatori che hanno un filo diretto con il tecnico, tipo Yaya TOurè, che non è stato mai vicinissimo anche se il giocatore sembra convinto ma i parametri economici erano troppo lontani. Montoya ha seguito quella filiera, ogni tanto spunta un club che propone un giocatore con una situazione economica brillante, come nel suo caso, e si pensava che potesse essere utile alla causa e non escludo che non lo sia”
MORATTI - MANCINI - “so che i Moratti e Thohir si sentono con una certa frequenza e si confrontano. Da quello che so io, nel momento in cui suggerimmo Mancini, sono sicuro che il Thohir ne abbia parlato con Moratti per ottenere il suo conforto. All’interno della società lo si vede meno ma ha pur sempre una quota in società e di conseguenza si sente con Thohir per definire tutto”
MILAN? - “al momento non penso al futuro, sto con la famiglia. Galliani? riconoscenza non esiste, il Mlan sta risalendo e confermerà la sua buona vena. Mr. Bee operazione simile a Thohir? ne so molto poco, ho letto sui giornali ma quanto letto non so quanto sia veritiero. Nel caso di Thohir si sapeva dall’inizio che era interessato solo nel caso di maggioranza. Banche? iniziano ad essere importanti soprattutto in Italia e a Milano siamo stati costretti a fare operazioni del genere. Vittime delle banche? assolutamente no. Progetto ritenuto solido e importante dalle stesse”
MARGINE - “la gestione ordinaria inizia a stare in piedi, il percorso virtuoso inizia a portare i frutti sperati”
KOVACIC - “giocatore di talento e prospettiva, bravo Moratti a prenderlo pagando una cifra intelligente. Ci siamo trovati a compiere scelte a inizio mercato, dovevamo individuare due-tre nomi disposti a sacrificare, lo avremmo voluto tenere ma non siamo riusciti a vendere prima quindi costretti a cederlo. Rimango comunque dell’idea di aver fatto una buona operazione per le cifre sul piatto”
PRESTITI - “Quando una società ha dei vincoli di natura finanziaria o non fai mercato oppure ti devi industriare e prendere giocatori che sai che resteranno e alla fine, come per Perisic, dovrai trattare con la società. Chi ci ha detto no? De Laurentiis, non dico il nome del giocatore. Per Allan? ci sono state chiacchierate ma mai una trattativa”
SHAQIRI - “era insieme a Podolski un’opportunità di mercato. Dopo alcune partite e un paio di mesi ci si è accorti che non era quello il giocatore ideale per il tecnico e in estate lo abbiamo inserito nella rosa dei cedibili. Ha avuto tante richieste, nessuna buonuscita versata”
NAPOLI - “Il Napoli è diventata una società stabilmente nel gruppo delle prime 4. Non ci fu un divorzio con me, ebbi un’offerta da Moratti e la comunicai al presidente De Laurentiis, il mio giudizio su di lui è molto positivo. Con Agnelli lavorai poco e il mio giudizio è molto superficiale ma parlano i risultati per lui
TAVECCHIO - “ho molto apprezzato la riflessione che avete fatto su Tavecchio, visto che è molto facile ora dare contro l’uomo. Ha commesso tanti scivoloni e questo mi fa molto dispiacere. Io lo conosco da tanto tempo ed è un uomo del fare e non del comunicare. Sta cercando di attuare delle riforme importanti e le ha fatte. Da programma ha realizzato i 3/5 delle sue riforme e adesso si trova di fronte alla riforma dei campionati, compito molto duro. Dal punto di vista della comunicazione ha commesso delle gaffe di cui è sicuramente pentito”
GEOPOLITICA NEL CALCIO - “Parlo della politica Inter fino ad un mese fa. Noi come società ritenevamo giusto un cambiamento di rotta nelle ultime elezioni. Appoggiamo nella prima tornata Abodi, che non passò, e in seguito andammo verso Beretta, cercando di fare riforme con lui. Fino ad un paio di mesi fa non si discuteva di possibili candidature. L’unico candidato che era uscito allo scoperto era Abodi ma sulla Federcalcio siamo ancora lontani”
MERCATO MAZZARRI - MANCINI “Non è vero che a Mazzarri non abbiamo comprato giocatori e a Mancini si. Abbiamo utilizzato la stessa strategia evidentemente avevano obiettivi diversi. Mercato della Juve? difficile gestire la situazione dopo addii importanti. Milan? guardare in casa altrui è molto difficile, ci sono molti giocatori che il Milan ha preso che reputo molto bravi”
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