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Fassone: “Inter club con maggiori introiti negli ultimi 9 anni. Tra CL ed EL…”

Questo pomeriggio il direttore generale dell’Inter Marco Fassone ha preso parte alla trasmissione ‘Novanta Minuti‘ in onda su Rai Sport 1 e condotta da Enrico Varriale. Interrogato sull’ottima performance in materia di...

Francesco Parrone

Questo pomeriggio il direttore generale dell'Inter Marco Fassone ha preso parte alla trasmissione 'Novanta Minuti' in onda su Rai Sport 1 e condotta da Enrico Varriale. Interrogato sull'ottima performance in materia di proventi economici derivanti dalla partecipazione del club alle ultime edizioni della Champions League, il dirigente nerazzurro ha puntualizzato: "L'Inter in funzione dei risultati che ha ottenuto come numero di partecipazioni alla Champions League dal 2003 al 2012, tra le squadre italiane, è quella che ha avuto gli introiti maggiori. Questi introiti sono funzionali a diversi parametri che la Uefa assegna in base al bacino di utenza della nazione, non dimentichiamo che l'Italia è uno dei grandi contributori dal punto di vista televisivo, e poi anche in base ai risultati raggiunti all'interno della competizione stessa. Più vai avanti nel torneo, più aumentano i ricavi, e l'Inter è quella che nel periodo considerato ha avuto queste due condizioni replicate più volte. Direi che il dato saliente che emerge con forza è che, per un club delle nostre dimensioni, la partecipazione alla Champions League è diventata ormai vitale e determinante ed è veramente complicato restarne esclusi". 

Al d.g. interista viene poi chiesta una considerazione tra la sperequazione degli introiti derivanti dalla partecipazione alla Champions League rispetto a quelli derivanti dalla partecipazione all'Europa League : "E' uno dei grandi temi sul tavolo, non solo dell'Uefa, ma anche dall'associazione europea dei club - ha proseguito Fassone - perchè la forbice è ancora oggi molto ampia. Oggi il rapporto dei ricavi che c'è tra la Champions League e l'Europa League è più o meno uno a cinque. Per darvi un'idea della differenza, noi quest'anno partecipando all'Europa League ed essendo eliminati negli ottavi di finale, partendo dal preliminare del 2 di agosto e giocando ben quattordici partite, abbiamo avuto un ricavo complessivo che è introno ai 7 milioni di euro. In una partecipazione con un risultato simile nella Champions League ne avremmo presi circa 35. Come dicevo il rapporto è di uno a cinque. Questo dipende dal fatto che l'Europa League è una competizione nata da poco, che sta crescendo in termini di notorietà. Non ha ancora uno sponsor e partner dell'importanza di Unicredit. I diritti televisivi, infine, sono un po' più bassi anche se in crescita. Certamente l'Uefa sta cercando di adottare dei correttivi per porre rimedio almeno in parte a questo grave gap. Osservando i dati dei ricavi per campionato si vede come l'Italia in quel ranking è seconda in classifica dietro solo alla Premier League e davanti alla Liga e alla Bundesliga e questo evidenzia proprio come la partecipazione dei nostri club alla Champions League è sempre giocata con grandissimo fervore, attenzione e impegno.

Se invece si osserva il ranking complessivo, il nostro calcio scivola al quarto posto perdendo di conseguenza il diritto a partecipare con quattro squadre alla Champions, cosa che avevamo sino a qualche anno fa. E questo proprio perchè siamo stati carenti nei risultati ottenuti nell'Europa League che viene giocata, per ragioni squisitamente economiche, con un maggior turnover e con un impegno in qualche misura inferiore. Quindi il riparare a questa frattura che c'è tra i ricavi della Champions e quelli dell'Europa League, risulta essere uno dei punti importanti su cui ragionare per il triennio 2015-2018". 

ll conduttore rileva che premiando economicamente sempre gli stessi club che con relativa facilità raggiungono i primi posti nei campionati nazionali, c'è il rischio concreto che la situazione si cristallizzi, perchè successive partecipazioni alla Champions League daranno un crescente vantaggio a tali squadre che potranno investire maggiormente nell'acquisto dei migliori calciatori divenendo sempre più forti e competitive rispetto alla avversarie dei campionati nazionali. Concorde il parere di Fassone che spiega: "Temo che l'indirizzo sia un po' quello, cioè che i club che finanziariamente da un punto di vista economico riescono ad avere ricavi maggiori e l'elenco dei primi otto club con i maggiori introiti derivanti dalla partecipazione alla Champions League è emblematico, sono proprio i club che quasi sempre si contendono la vittoria finale nella competizione e che nei rispettivi campionati arrivano quasi sempre nelle primissime posizioni. Una delle soluzioni che si sta studiando è di valutare se far partecipare di diritto alla Champions League la vincente e la finalista dell'Europa League, in modo che questo risulti un incentivo per le squadre che partecipano all'Europa League ad essere attratte a partecipare fino in fondo in una competizione molto lunga e impegnativa con un obiettivo chiaro e molto prestigioso".