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Fassone: “Rinnovamento, non ridimensionamento. Il mercato…”

Eva A. Provenzano

Il direttore generale di FC Internazionale, Marco Fassone – presente a Pinzolo con la squadra nerazzurra – ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Thomas Villa per Rai Sport. Ecco quanto dichiarato dal direttore generale:...

Il direttore generale di FC Internazionale, Marco Fassone - presente a Pinzolo con la squadra nerazzurra - ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Thomas Villa per Rai Sport. Ecco quanto dichiarato dal direttore generale:

Com'è il clima di questo ritiro?

"Direi molto positivo. Io conoscevo già Pinzolo per esserci stato conoscevo il Trentino e la capacità che hanno loro di organizzare e ospitare dei ritiri di alto livello, lo testimonia la tipologia delle squadre che ci sono. Sul piano logistico, quindi, direi molto bene, sul piano del clima, del morale e dell'atmosfera che ho trovato all'interno del nostro gruppo mi sembra ci sia lo spirito giusto per affrontare una stagione importante come quella che ci aspetta". 

Una stagione importante, anche perchè come tutti sanno si sta voltando pagina. Qualche campione ha lasciato l'Inter, qualche altro è arrivato. Che significato ha tutto questo?

"Ha il significato di fare tesoro di quella che è stata l'ultima stagione e l'esperienza di quest'ultimo anno. Si intende con una strategia di rinnovamento, che non vuol dire né rivoluzione né ridimensionamento, ma ridare all'Inter immediatamente la brillantezza che l'ha contraddistinta in questo quinquennio fantastico, dal 2006 al 2010, attraverso scelte che talora - come ha detto il presidente - possono essere anche dolorose, ma che hanno lo spirito di mettere sempre l'Inter davanti a tutto e di ridare a questa squadra il posto che merita non solo in Italia, ma anche in Europa".

Forse un po' meno di esperienza, ma un po' più di forza fresca ed entusiasmo...

"Deve essere un giusto mix tra i grandi campioni - che portano prestigio, esperienza e classe - e i giovani che provengono spesso da un settore giovanile, che ha dimostrato di essere tra i più forti in assoluto in Europa, e i nuovi acquisti. Un mix di queste tre componenti, che speriamo sia compatibile con le esigenze sportive ed economiche di questa società'.

Questi movimenti sono l'effetto finale di un progetto nuovo? In che direzione sta andando l'Inter?

"No, secondo me sono l'effetto iniziale. Per adesso si vedono soltanto i prodromi di quello che deve essere un progetto che da un lato, forse quello che è stato più evidente in questa prima fase, deve portare a un'attenzione mirata all'aspetto dei costi, che vuol dire semplicemente un equilibrio dal punto di vista delle strategie che riguardano i calciatori. Dall'altro, e direi che non riguarda soltanto l'Inter, ma un po' il calcio italiano in generale, un'attenzione a recuperare quel gap che in questi ultimi anni ha un po' contraddistinto il nostro sistema rispetto ai grandi club spagnoli e tedeschi soprattutto, che hanno preso una distanza importante in termini di fatturato da noi. Dobbiamo porre molta attenzione alla crescita, per crescere bisogna ritornare ad avere un gioco come quello che avevamo 15 anni fa da un punto di vista di spettacolo, di capacità di attrarre i tifosi, di capacità di fare si che il calcio torni ad essere anche in Italia lo sport più bello del mondo. Forse qualche distrazione in generale l'abbiamo avuta nell'ultimo periodo e dobbiamo ritornare a prestare attenzione anche a questo aspetto".

Come si può ridurre questo gap con queste squadre, come ad esempio le due di Manchester o le spagnole, che sfruttano fonti che in Italia non ci sono?

"Si sa benissimo che in Italia ci sono tre grandi aeree, che sono quelle che le società sfruttano per poter incrementare i propri ricavi. Ce n'è una sulla quale, secondo me, stiamo lavorando bene in Italia in generale che è quella dei diritti televisivi e che continua a rappresentare l'asse portante dei ricavi di tutte le società di Serie A. Ce ne sono un paio sulle quali abbiamo margini di miglioramento, che sono da un lato gli stadi. Non vorrei ritornare con la solita litania ripetendo che in Italia solo la Juventus ha avuto la capacità di dotarsi di uno stadio moderno e all'avanguardia e ne ha avuto dei benefici sportivi, perchè al primo anno di inaugurazione dello stadio ha vinto lo scudetto, ed economici di grande livello. Il resto, quello che più genericamente viene definito marketing, merchandising, licensing, sponsorizzazioni su cui gli amici e tedeschi hanno sicuramente qualcosa da insegnarci".

L'Inter è gia competitiva per lo scudetto, vista la forza della Juventus e anche del Milan?

"L'Inter ha un DNA di essere una delle squadre top a livello italiano ed europeo, quindi direi che è quasi una domanda retorica. Certamente non si può pensare che al 10 di luglio, l'organico che oggi ha a disposizione l'allenatore debba necessariamente essere quello che avrà il 31 di agosto. Un po' tutte le squadre si trovano in una condizione iniziale alla metà di luglio nella quale l'organico è abbastanza fluido, noi faremo il possibile per consegnare al tecnico al 31 agosto la migliore squadra possibile".

Quindi qualcosa potrebbe ancora arrivare?

"Qualcosa potrebbe arrivare, qualcosa potrebbe uscire, mancano 45 giorni alla fine del mercato e quindi le operazioni sono in corso".