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Finalmente Jovetic, ma l’Inter non è contenta e chiede lo sconto. E c’è un dubbio…

Alessandro De Felice

Ampio spazio per Stevan Jovetic sull’edizione odierna della Gazzetta dello Sport. La “rosea”sottolinea come l’attaccante montenegrino si sia finalmente ritrovato, ma spiega come l’Inter sia intenzionata a chiedere uno...

"Ampio spazio per Stevan Jovetic sull'edizione odierna della Gazzetta dello Sport. La "rosea"sottolinea come l'attaccante montenegrino si sia finalmente ritrovato, ma spiega come l'Inter sia intenzionata a chiedere uno sconto al City visto il basso rendimento dell'ex viola in questa stagione:

"VITTIMA PREFERITA - "La speranza di Gigi De Canio è durata 36 minuti. Quelli serviti a Stevan Jovetic per realizzare il primo gol della serata all’Udinese. La speranza del tecnico dei friulani era quella di passarla liscia con il montenegrino. Speranza vana: alla fine della gara i conti tornano solo per il numero 10 nerazzurro che con la doppietta di sabato ha accatastato 8 gol in altrettanti incroci con l’Udinese, il suo avversario preferito. D’altronde l’ultimo centro in campionato era arrivato proprio contro di loro, nel girone d’andata. Questa la visuale migliore".

"LO SCONTO - "Quella peggiore è che il montenegrino si è spento per un girone intero prima di rimettere piede nel tabellino. Mesi di problemi fisici e di qualche incomprensione con Roberto Mancini. L’ultimo match prima del Natale 2015 è stato emblematico di un rapporto che ha faticato a decollare. Il lavoro durante la settimana non appagava il tecnico e i risultati sul campo iniziavano a essere altalenanti (k.o. a Napoli e con la Lazio). Nello spogliatoio, alla fine della gara contro i laziali, emersero tutti i nodi. Arrivarono settimane di panchine, poi la lenta risalita. Sabato sera la doppietta - i gol più facili della sua carriera - ha aiutato l’Inter a costruire la prima rimonta stagionale. E il fatto che lui vi abbia partecipato, è un dato che lo rende orgoglioso. «Due gol che per me significano tanto - ha detto - I gol sono importantissimi, sono un attaccante. Non basta giocare bene se poi non segni. Contro l’Udinese siamo stati calmi, abbiamo giocato come sappiamo creando tante occasioni e alla fine è arrivata la vittoria. Tre punti che servono anche per blindare il quarto posto: vogliamo andare direttamente in Europa League». Lui che vivrà un’estate comunque intensa, al di là degli impegni con la nazionale montenegrina. Perché il riscatto dal Manchester City è obbligatorio (con pagamento che inizierà dal 1° luglio 2017), ma non è obbligatorio che resti in nerazzurro anche l’anno prossimo. I 14,5 milioni che serviranno a completare l’operazione, infatti, sono un costo che alla luce di questa stagione il club vorrebbe rivedere. Limare sarà durissima, anche se con il City qualche contatto c’è stato, ma almeno si potrebbe provare l’inserimento di Jovetic in una trattativa estiva per arrivare a un altro tipo di giocatore". 

"MA JOVETIC VUOLE RESTARE -  "Io sono sempre stato bene qui, non ho mai avuto l’idea di andare via - ha confermato - Sono abituato a quello che scrivono di me, io penso solo a dare il massimo. Mancini dice che si aspettava di più da me? Vero, ha ragione. Dovevo fare almeno 15 gol (è fermo a meno della metà, 6 in campionato e uno in Coppa Italia, ndr). Ci sono stati anche tanti eventi che mi hanno rallentato, ma io cerco solo colpe mie e non le do mai agli altri». Segno di maturità. Ciò che non dicono i numeri, inoltre, è che l’intesa con Mauro Icardi non è mai decollata definitivamente. Sabato sera, giusto per ricordare, è stato Maurito a mettere Stevan nelle condizioni di segnare a porta vuota. Casualità e destino. I dati Opta ricordano che Jovetic è un fantastico verticalizzatore: mediamente 11 a gara, quando gli omologhi del ruolo ne confezionano 4,5 di media. Un po’ come chiedersi se è nato prima l’uovo o la gallina: è Icardi che non le sfrutta o è Stevan che sballa?"