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Forlan: “L’infortunio mi aiuterà  a ripartire da zero. Voglio restare a lungo all’Inter…”

Eva A. Provenzano

Diego Forlan, ieri a Manchester per partecipare alla cena di gala in onore di Sir Alex Ferguson, oggi ha concesso a Marca una lunga intervista. Ecco quanto riporta FcInter1908.it: Come va dopo l’infortunio? Sono stato poco fortunato, ma...

Diego Forlan, ieri a Manchester per partecipare alla cena di gala in onore di Sir Alex Ferguson, oggi ha concesso a Marca una lunga intervista. Ecco quanto riporta FcInter1908.it:

Come va dopo l'infortunio?

Sono stato poco fortunato, ma almeno mi ha aiutato a rilassarmi che non è proprio un male, venivo da un anno e mezzo senza vacanze. Non è ancora andata benissimo, ma sono appena arrivato. Ci sono state tante cose in una volta: mi sono allenato poco perché ero impegnato con la Coppa America, non ho fatto neanche un giorno di vacanza, sono arrivato in una squadra nuova e non ero al cento per cento. Questo infortunio mi aiuterà a ripartire da zero.  

Quali sono le differenze tra l'Inter e l'Atletico Madrid?

L'Inter è una grande squadra con un'importanza internazionale. Forse c'è una leggera differenza anche se anche l'Atletico è una grande squadra. Le persone mi hanno accolto bene, anche i tifosi delle altre squadre mi salutano e si congratulano con me. 

Perché, la gente di Madrid ti trattava male?

Niente affatto. Tutti i tifosi sono molto gentili e amichevoli a Milano, come a Madrid e al Villarreal.

Cosa avrai portato dell'Atletico all'Inter?

Alcuni compagni, il lato umano: Godin, Juanfran o altri che sono andati via.

Cosa dell'Inter all'Atletico?

C'è una cosa che mi ha sorpreso dell'Inter. E' un grande club, ma è molto familiare, dal presidente, ai dipendenti. La vicinanza è spettacolare. I giocatori sono persone grandissime e questa era una cosa che cera anche a Madrid. L'Inter però è un po' più simile all'esperienza che ho vissuto al Manchester United.

Quanti anni ancora giocherai a calcio? 

Ho due anni di contratto con l'Inter più l'opzione per il terzo. A Madrid avevo la mia casa, i miei amici, vivevo in un'atmosfera bellissima, ma avevo bisogno di un cambiamento. Ci sono anche altri posti a cui penso di andare a fine carriera come ad esempio il Brasile dove ha giocato anche mio padre o magari negli Usa. Magari si può provare lì. Ma la mia idea adesso è restare all'Inter ancora a lungo. 

Segnare in Italia è più difficile?

Le statistiche dice che più o meno che siamo lì. Qui ci sono molti attaccanti e ho segnato meno gol rispetto al campionato spagnolo, questo è un dato di fatto. Il gioco è più chiuso, ci sono meno spazi, costa di più segnare, a livello tattico e soprattutto contro di noi si difendono tutti. Se Messi e Ronaldo farebbero tanti gol in Italia? Non entro in questo discorso, piuttosto colgo l'occasione per salutare gli atleti e la gente del Villareal. Saluti da Milano.