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Chiunque abbia giocato a calcio, anche all'oratorio con gli amici, sa che durante la partita si può mandare a quel paese anche il più fraterno degli amici, figuriamoci un compagno di squadra.
E così successe al Via del Mare di Lecce, quando Giampaolo Pazzini mandò a quel paese Wesley Sneijder, in un normalissimo episodio "di campo". Ma i critici hanno voluto vederci qualcosa di più, l'emblema del malcontento presunto della squadra nei confrotni dell'olandese.
Così non è, ovviamente, e ieri al termine di Chievo-Inter Pazzini e Sneijder sono stati i primi ad abbracciarsi per festeggiare una vittoria vitale per l'Inter, a pochi giorni dalla "finale" col Marsiglia. Tutto il resto...è noia.
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