Emergono nuovi dettagli sullo scandalo Football Leaks, che riguarda il presunto coinvolgimento dei vertici Uefa, all'epoca Platini e Infantino, rei di aver coperto le sponsorizzazioni gonfiate del Psg. Secondo quanto raccolto dal Der Spiegel, e citato da "Ultimo Uomo", "nel luglio del 2013 la Investigatory Chamber della CFCB iniziò ad analizzare il bilancio del PSG, che solo due anni prima era stato acquistato dal fondo sovrano del Qatar, scoprendo un “contratto di sponsorizzazione” con l’autorità per il turismo del Qatar dal valore di circa 215 milioni di euro l’anno".
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Tutto regolare? Neanche per idea. "La CFCB, con l’aiuto di alcuni esperti indipendenti, arrivò presto alla conclusione che quello non potesse essere considerato un vero contratto di sponsorizzazione ma un’iniezione di liquidità da parte della stessa proprietà qatariota, in contrasto quindi con le norme del FFP. Da una parte perché l’autorità del turismo del Qatar era troppo strettamente collegata con la dirigenza del PSG per poter essere considerato un soggetto contrattuale indipendente. Dall’altra perché la cifra pattuita era del tutto fuori mercato: secondo l’agenzia di marketing sportivo Octagon, il valore di mercato di quel contratto sarebbe potuto essere al massimo di 3 milioni di euro, una cifra circa 72 volte inferiore a quella effettivamente pattuita", scrive Ultimo Uomo.
E il Psg accettò di ridimensionare l'introito, dopo le scoperte della Uefa? Non si direbbe. "Il club parigino, dal canto suo, decise di adottare una linea molto dura nei confronti della UEFA: nelle carte del Football Leaks è venuto fuori che Al Khelaifi, presidente del PSG, durante un incontro con Infantino e Platini del 27 febbraio del 2014, disse in maniera esplicita e minacciosa che il presidente della UEFA non aveva nessun interesse a lanciare un attacco contro il Qatar; mentre il club parigino non ammise mai ufficialmente di aver violato le norme del FFP".
Come decise di risolvere la questione l'allora segretario generale Gianni Infantino? Secondo Football Leaks, proponendo al Psg di ridimensionare il contratto a 100 milioni l'anno, aggiungendo gli altri 115 tramite altri sponsor (che ovviamente furono trovati sempre legati al Qatar).
Di conseguenza, la Uefa avrebbe aiutato il Psg ad aggirare il fair play finanziario, quando dovrebbe essere l'organo che lo fa rispettare.
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