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Che esultanza
—In realtà in Champions League, dove sicuramente ha trovato più continuità, i numeri certificano un torneo affrontato da veterano: col fortunato assist, parole sue, a Lautaro nell’esordio contro la Real Sociedad, il rigore procurato e un’ulteriore assistenza per Sanchez nel 2-1 casalingo al Salisburgo ed infine la rete del 2-3 contro il Benfica prima del definitivo pareggio nerazzurro. In campionato invece, dove Davide ha alternato sostanzialmente ottimi ingressi in campo a spezzoni non indimenticabili, anche e forse proprio per un minutaggio non così continuo (il centrocampista ha disputato 395’ in 5 presenze in Europa, 338’ in 17 gettoni di Serie A), è stato comunque anche capace di battezzare il minuto Frattesi, il 93’, con le due realizzazioni rifilate a Milan e Verona.
Vuole una maglia a Monza
—Il centrocampista, senza mai alzare la voce o fare polemiche, anche prima del tocco vincente contro i veneti fremeva per giocare di più - come è normale e giusto che sia -, tanto da avere come obiettivo quello di velocizzare il più possibile un suo costante impiego anche nella manifestazione nazionale. Va bene essere un titolarissimo dell’Inter del futuro, ma provare a esserlo anche in quella del presente, o quantomeno cercare di scendere in campo più minuti possibili, è solo la prova lampante da parte di un ragazzo tanto esuberante, quanto generoso, di una voglia matta di fare bene il proprio mestiere e del voler ripagare chi ha investito tanto su di te. Ecco quindi che contro il Monza, dopo quanto accaduto sabato a Siro, è assolutamente plausibile che Frattesi possa partire dal 1’. Da questo pomeriggio (ieri la squadra ha riposato) il calciatore proverà a ribadire negli allenamenti la sua candidatura lanciata contro i veneti”, si legge.
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