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Il giorno dopo Napoli-Inter, tiene banco l'ingenua espulsione di Roberto Gagliardini. Il centrocampista ha lasciato la squadra in 10 al 40' del primo tempo per una doppia ammonizione evitabilissima. Per il giocatore si tratta di una delle ultime apparizione con la maglia nerazzurra. "La decisione del club di non rinnovargli il contratto arriva da lontano ed è figlia di un rendimento calante nelle ultime stagioni. Lì in mezzo suonano il tamburo Barella, Calha, Brozo e Micki e l’ex Atalanta è diventato sempre più periferico col tempo", sottolinea la Gazzetta dello Sport.
"Sentitosi ormai in un angolo della stanza, alla prima occasione disponibile ha pure fatto polemica: «Non sono più disposto a fare questo tipo di minutaggio», aveva detto dopo la vittoria casalinga con il Verona di gennaio. Stavolta è uscito senza parlare, magari pensando anche a quel dato beffardo: quello di ieri era il suo primo cartellino rosso in A dopo 169 presenze. Ha scelto il momento più sbagliato per provare l’ebbrezza, ma quei cinque falli in 41’ al Maradona sono stati un crescendo".
"In casi come questi, in passato, Inzaghi aveva sostituito calciatori ammoniti in odor di rosso: stavolta il tecnico stava aspettando la fine del primo tempo ma l’attesa è stata fatale. Negli ultimi mesi Gaglia si è ovviamente guardato attorno, ha raccolto tra gli altri l’interesse di Monza e Lazio, e proverà quindi a rinascere in una squadra meno ambiziosa. Lascia dietro di sé finora 16 reti in 187 gare, ma a leggere le reazioni sui social, inferocite e a volte esagerate, a quasi nessun interista mancherà davvero".
(Gazzetta dello Sport)
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