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Tanti giocatori in scadenza e diversi in prestito e quasi vincete la Champions. Il segreto?
«Uno dei motivi è la forza del gruppo. Abbiamo ricevuto anche qualche critica di troppo ma ci siamo compattati all’interno. Durante gli allenamenti ci siamo dati serenità ed entusiasmo l’un l’altro: questo ci ha permesso di fare un percorso importante in Champions».
Un episodio chiave?
«Ce ne sono tanti. Il pareggio di Barcellona ci ha consentito di giocarci la qualificazione con serenità. Anche i sorteggi ci hanno aiutato, ci hanno permesso di affrontare squadre che sapevamo di poter battere. Poi le vittorie portano consapevolezza ed entusiasmo e così siamo arrivati a Istanbul».
Ma vi siete dati una spiegazione di questa doppia faccia tra Serie A e Champions?
«Difficile capire. La Champions regala emozioni uniche e forse ci ha dato uno stimolo ulteriore, anche se una squadra come l’Inter deve avere la forza di giocare per vincere in tutte le competizioni».
È in scadenza, non resterà all’Inter. Cosa c’è nel suo futuro?
«Ora mi godo il matrimonio e la famiglia, al resto penserò più in là».
Vuole salutare il mondo nerazzurro?
«Sono grato all’Inter, sono stati sei anni e mezzo bellissimi, dove sono cresciuto tanto: ho avuto la possibilità di vincere uno scudetto e di giocare la Champions, di vivere questo sogno. Ringrazio davvero tutti: compagni, società e tifosi».
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