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Il momento in cui si è migliorato di più nel complesso?
—«Paradossalmente dico le ultime due stagioni in cui ho reso molto meno, ma sono cresciuto con il carattere. Mi sento più pronto con la testa. Gestisco meglio i periodi meno brillanti. L’affrontare correttamente questi momenti fa la differenza».
Come allenatori lei è sempre stato fortunato, solo vincenti...
—«Gasperini, Spalletti, Conte, Pioli... tutti forti e che hanno vinto. E percepisco che anche Palladino sia forte».
Lo scorso anno il Monza ha fatto 4 punti su 6 contro l’Inter: cosa le era piaciuto?
—«Il coraggio nel proporre il proprio gioco, non scontato per una neopromossa. Palladino ha dato un’identità che ritrovo ora da dentro».
Quale potrebbe essere la difficoltà del secondo anno?
—«Gli avversari ci hanno studiato quindi dovremo noi prepararci alle contro mosse».
Sabato pronti-via e si parte in casa dell’Inter: che serata sarà?
—«Arrivare al Meazza con un altro pullman, entrare in un altro spogliatoio... piccole cose che si faranno sentire ma in campo penserò solo al Monza».
Un ricordo positivo di Inter?
—«Mi ha permesso di vincere, di crescere, devo tanto al club».
Si aspettava di continuare?
—«Viste le ultime due stagioni, no. Avevo ormai maturato la voglia di provare qualcosa di nuovo, ma non ho rimpianti».
Le critiche l’hanno ferita?
—«Le prime volte un po’, ma ormai sono arrivato a una maturità tale che quasi mi caricano».
(Gazzetta dello Sport)
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