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Gargano: «Scudetto, ci crediamo. Bonucci può dire ciò che vuole. Pereira…»

Lorenzo Roca

Sull’edizione di oggi de Il Giornale, lunga intervista a Walter Gargano, ex di turno in vista della sfida Inter-Napoli: «Tanti, tantissimi ricordi,ma appena l’arbitro fischia io non ho più amici». Padre muratore, Walter di nome come...

Sull'edizione di oggi de Il Giornale, lunga intervista a Walter Gargano, ex di turno in vista della sfida Inter-Napoli:«Tanti, tantissimi ricordi,ma appena l’arbitro fischia io non ho più amici».Padre muratore, Walter di nome come lui: «E se non avessi fatto il calciatore, quello sarebbe stato il mio mestiere».Poi la vita è cambiata quando è arrivato il Napoli...«Sì, nel 2007, e lì ho conosciuto Miska, la sorella di Hamsik. Lei mi aveva visto in foto e aveva chiesto notizie, una sera eravamo fuori a cena e ho detto a Marek “Mi siedo vicino a tua sorella, così...“. Ci siamo sposati e abbiamo due figli bellissimi, Matias e Thiago, napoletani».Adesso magari nasce anche un milanese...«Vediamo, Miska è così giovane. Loro sono una famiglia speciale, Marek per me è un fratellino, ci confidiamo cose che vanno oltre l’amicizia e suo padre è come un fratello maggiore».Sarà emozionante averli come avversari domenica sera...«Tanto sentimento ma per me non sarà una rivincita, anche se quando ho lasciato Napoli qualcuno ha detto e scritto cose non vere che mi ha poi attribuito. Non è vero che sono andato via perché non mi sentivo più importante nella squadra. Penso solo che se ti dicono che sei in forma, poi alla domenica ti schierano».La scorsa stagione Inter-Napoli è stata una tragedia, rigore su Maggio per fallo fuori area, rosso a Obi, Moratti infuriato con Rocchi, espulso Ranieri alla sua seconda panchina...«Mi ricordo benissimo, l’arbitro sbagliò, ma noi avevamo preparato la partita contro l’Inter come se fosse una finale. Saràcosì anche questa volta».L’Inter spera che cresca anche l’altro suo uruguaiano, Pereira...«L’impatto con il calcio italiano è durissimo, qui la tattica è fondamentale, non è così in Uruguay e non è così in Portogallo. Qu ii bambini iniziano a imparare certe cose a sette anni, chi viene da altri campionati fatica, ma Alvaro ha giocato ad altissimi livelli e ha vinto in Europa.Ma dopo i tre punti di Torino, cosa vi è successo?«Io penso che 14 o 15 giocatori non possono giocare sempre.C’è il campionato e l’Europa league alla quale teniamo moltissimo, c’è bisogno di dare spazio anche agli altri e vi assicuro che sono già dei grandi. Abbiamo cambiato molto e ci sono tanti giovani, nessuno sa aspettare ma dobbiamo lasciarli crescere».Com’è con Sneijder?«Se la veda lui con la società».Bonucci vede il Napoli come principale antagonista...«Preciso: noi non inseguiamo nessuno. E Bonucci può dire quello che vuole, i conti li faremo alla fine. Credo che nessuno si aspettasse l’Inter in questa posizione di classifica, siamo come la Fiorentina».E se battete il Napoli?«Diamo un segnale a tutti»Ma lo scudetto?«Noi ci pensiamo».