Continua la battaglia tra Claudio Gavillucci e l'Associazione Italiana Arbitri. Il Tribunale Federale, alla fine di febbraio, ha accolto la richiesta di Gavillucci di accedere agli atti del 2018/19: significa, spiega nel dettaglio Sportmediaset, "che l’AIA (entro 10 giorni dalla sentenza) avrebbe dovuto mettergli a disposizione tutti i documenti contenenti i voti assegnati agli arbitri nella scorsa stagione, partita per partita, rendendo così verificabile la bontà delle valutazioni espresse.
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Gavillucci, il legale: “Perché l’Aia nasconde i voti degli arbitri?”. Un errore corretto con il Var…
E' guerra aperta tra l'Aia e l'arbitro di Latina
Facciamo un esempio: se Gavillucci, in una gara macchiata da un paio di errori magari evidenti ma evitati grazie al VAR, scoprisse di avere ottenuto un voto inferiore a quello di un collega autore di una prestazione disastrosa sotto tutti i punti di vista, i suoi sospetti di essere stato penalizzato troverebbero terreno fertile. Il punto è che l’AIA si è appellata anche contro quest’ultima decisione, quindi i referti con le valutazioni sull’operato degli arbitri restano tutt’ora inaccessibili.
Un fatto che, tutto sommato, può risultare positivo per l’arbitro di Latina.
“Non ci vogliono dare i voti, quindi il concetto è che l’attività dell’AIA è segreta?” – afferma il legale di Gavillucci, avv. Gianluca Ciotti. “Visto che il regolamento dell’AIA impone la trasparenza, ho piena fiducia che l’11 marzo il Collegio di Garanzia non possa ammettere che un arbitro venga dismesso con questi criteri”.
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