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Nel corso della trasmissione "Tempi Supplementari" di Telecentro-OdeonTV, l’ex patron del Bologna Giuseppe, Gazzoni Frascara in un'itervista ha lungamente parlato della sentenza Calciopoli:
Cavalier Gazzoni, nei giorni scorsi sono arrivate le sentenze nell’ambito del processo Calciopoli: sentenze pesanti, che in pochi si aspettavano. Come commenta queste condanne?
Quasi non ci credevo neanche io. Hanno voluto aggiungere alle varie condanne anche il cosiddetto Daspo, il divieto di assistere a manifestazioni sportive per tre anni, ed è un segnale forte. Dopo tanti anni una giustizia c’è stata: di primo grado e penale, ma c’è stata. Molti dei reati minori, quelli di frode sportiva, vanno in prescrizione fra 3-4 mesi: si cancella la pena, ma non l’eventuale risarcimento civile.
Cosa cambia, per lei, in positivo?
Io non ho più a che fare con Victoria, che è in fallimento e un domani sarà di chi l’ha messa a posto. Victoria è stata considerata come danneggiata diretta e risarcibile in solido dalla Fiorentina, dai fratelli Della Valle, Moggi e compagnia: questo è un primo passo. Il mio danno morale e d’immagine verrà discusso in sede civile, ma a me premeva sapere che ci fosse una condanna: il reato c’è stato, la frode sportiva è stata rilevata dai giudici.
Lei si sente parzialmente risarcito?
Moralmente si. Dall’opinione pubblica di sicuro.
Ha fiducia nei prossimi gradi di giudizio, per gli eventuali risarcimenti?
Quello spetta alla discussone nella giustizia civile: penso comunque di sì, visto che la condanna c’è stata. Un reato prescritto cancella la pena ma non il risarcimento: si tratterà di vedere come si comporteranno i convenuti in sede civile e quali saranno le richieste. Il vantaggio di Victoria, a quanto mi risulta, è che il Tribunale di Bologna, a suo tempo, ha già calcolato il danno: 32 milioni, valore 2005.
La Juventus ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro la Figc e nei confronti dell’Inter chiedendo a sua volta il risarcimento dei danni subiti dal 2006 in poi per l’eventuale mancanza di parità di trattamento. Come giudica questo passo?
Mi pare strano che la Juventus vada contro la Federazione. Mi sembra molto strano, e sotto un certo profilo anche coraggioso, da parte della Juventus, andare contro la propria Federazione, di cui è membro importante: quando la Juventus è in Champions rappresenta anche la Federazione, visto che è un’affiliata. La Federazione dovrebbe proteggere strane.
Le sembra, quindi, una mossa sostanzialmente solo d’effetto? E l’iniziativa potrebbe essere presa anche da altre squadre che si sentissero danneggiate?
Non vedo quali. Al limite c’è questa vecchia questione dell’Inter, ma non credo. Le telefonate che sono venute in seconda battuta, quelle di Calciopoli 2, non hanno la malizia di Moggi: Facchetti faceva delle telefonate molto miti con i designatori. L’azione che la fa la Juventus non me l’aspettavo, anche perché ad andare contro la propria Federazione si rischia anche.
Lei tempo fa disse che i principali colpevoli erano i Della Valle, Mazzini, ecc. più che direttamente la Juventus. Come giudica le condanne ai Della Valle?
Il Bologna del 2005 non era nel mirino della Juventus. La Juventus voleva dominare il campionato, controllare il mercato dei calciatori e gli arbitri favorevoli e con questo ha commesso una serie di reati che sono stati ampiamente descritti nelle condanne. I Della Valle, invece, avevano più nel mirino il Bologna perché erano in lotta con noi per non retrocedere e all’ultima giornata erano dietro di noi di due punti. Avevano l’obiettivo di salvarsi, visto che le altre due contendenti eravamo noi e il Parma, tutti e due eravamo nel loro mirino: poi il Parma si è salvato e noi no e quindi siamo riamasti noi i colpiti perché poi il Parma si è salvato.
Moggi recentemente ha usato un paragone particolare, scrivendo: ricordatevi di Enzo Tortora…
Il vittimismo é una delle armi speciali di noi latini: poi ci mancherebbe altro che tirasse dentro anche in fatto religioso. Io non avrei detto una cosa così, tanto più che Moggi in carcere non ci va perché ha più di 70 anni, mentre Tortora ci è andato. Probabilmente l’indulto gli copre tre anni, in appello gli potrebbe venir tolto qualche mese: nelle patrie galere non ci va.
Stiamo parlando di uno scandalo che ha preso per i fondelli tutti gli spettatori italiani, e in modo particolare quelli di Bologna: questa è la verità.
Al di fuori di Bologna, secondo lei gli spettatori si sono resi conti di quello che è successo? Con questa sentenza è stata rivalutata anche la sua immagine, magari a scapito di Della Valle, che a volte fa il moralizzatore e scrive lettere ai giornali?
Sono passati sei anni e la gente dimentica: qualcuno sa e si è anche rallegrato, ma è un riconoscimento un po’ postumo. Della Valle è un grandissimo imprenditore, un uomo facoltoso e di successo che ha la mania di voler insegnare agli altri quel che bisogna fare. So che, per ora, l’azione di Della Valle è stata questa: la frode sportiva è stata largamente condannata, soprattutto con il Daspo. Quell’anno e mezzo che ha preso di carcere si cancella con l’indulto e la prescrizione. Il Daspo è una condanna in più che gli proibisce per tre anni di vedere una società, lui, il fratello e Mencucci, in cui in questi anni hanno messo dentro 200 milioni di euro. E’ una condanna molto severa: si vede che c’erano i presupposti.
Lei si rimprovera qualcosa della vicenda Bologna?
Tecnicamente la squadra non era da Champions o da Uefa, anche perché eravamo già al risparmio. Ma era comunque una squadra discreta e Mazzone era un buon allenatore. Era da media colonna di destra, ma non da retrocessione, con buoni giocatori e un ottimo tecnico.
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