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GdS – All’Inter si vede già la mano di Spalletti: in tre settimane ha ribaltato la squadra

Francesco Parrone

In attesa del rientro di Icardi e dei rinforzi chiesti dal tecnico, rispetto a un anno fa sono evidenti i segnali dati dal tecnico Spalletti

E' presto per pensare che all' Inter qualcosa sia cambiato ma il lavoro svolto finora da Spalletti, con ancora margini di miglioramento e i rinforzi di mercato, porta entusiasmo e fa ben sperare i tifosi e l'ambiente. Nella ICC 2017 sono arrivate tre vittorie contro avversari più avanti nella preparazione - il Chelsea domenica si giocherà la Community Shield- e con formazioni quasi al completo. Per i nerazzurri, invece, in campo (quasi) gli stessi uomini che quattro mesi fa tremavano davanti al Crotone.

Secondo La Gazzetta dello Sport, a questa crescita ha contribuito sicuramente il tecnico ma il quartetto di dirigenti Sabatini, Antonello, Gardini e Ausilio faciliterà il lavoro del toscano. Spalletti ha passato le notti in Asiain riunioni con i dirigenti sportivi a fare il punto di mercato o con i suoi collaboratori a studiare video, a valutare le risposte dei giocatori e a preparare l’allenamento successivo.

Novità anche sulla preparazione. Grazie all’arrivo del preparatore Iaia, Spalletti ha subito torchiato il gruppo anche in palestra, saltando giusto qualche seduta per problemi logistici. E l’ Inter ha poi corso più e meglio degli avversari rispetto allo scorso anno, malgrado temperature insostenibili.

Il tecnico toscano poi ha lavorato molto anche sulla tattica, esercitando la squadra sul pressing alto - una delle chiavi dei successi asiatici - fin da Riscone. Ma c’è stato anche un lavoro capillare su come mantenere la concentrazione e su ogni sfumatura. Esempio: i movimenti sulle rimesse laterali - a favore e non - provati fino allo sfinimento. Cambi di gioco veloci e attacco alla profondità diventeranno fondamentali soprattutto contro squadre chiuse e in questo affrontare le big europee che attaccano e concedono spazi è stato un vantaggio.

Per il primo aspetto, tante partitelle col campo corto e quattro porticine per squadra, difese da due portieri. Segni solo se sposti la palla velocemente, senza dare tempo al portiere di cambiare porta. Per il secondo, sempre campo ridotto ma con due uomini per squadra che a turno stanno sulla linea di fondo solo per fare da sponda per il compagno che attacca la porta.

(Fonte: Luca Taidelli, La Gazzetta dello Sport 31/7/17)