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Battendo il Crotone, oggi la banda Spalletti si ritaglierebbe un giorno da capolista solitaria, aspettando Juve e Napoli. Tra i protagonisti ancora una volta potrebbe esserci Mauro Icardi, che ha già segnato 5 reti (sulle 8 totali) e in carriera non aveva mai fatto centro nelle prime tre di campionato. Al di là del nuovo di look, in questi cinque mesi tantissime cose sono cambiate intorno a Icardi. Intanto la partecipazione al gioco. Allo Scidanella gara di aprile della scorsa stagione il killer d’area lo fece Diego Falcinelli, mentre l’interista si meritò un 4 in pagella da peggiore in campo anche perché toccò appena 18 palloni (anche Handanovic ne aveva visti di più), senza subire nemmeno un fallo.
Secondo La Gazzetta dello Sport, una resa coerente con quella dei compagni, che persa la prospettiva Championssi squagliarono al sole di Calabria. Mauro ora invece si batte come un leone, sorride e festeggia sulle spalle di quel Perisic con cui qualche mese fa l’intesa calcistica e il feeling in generale non erano certo al top. L’ex Samp continua a fare quello per cui è nato, segnare, ma soprattutto ora lotta, rincula, e riparte in contropiede. Tra invidie da rinnovo e fascia «prematura», un anno fa non era amatissimo nello spogliatoio.
Ora si è guadagnato i gradi e l’unico attrito col mondo Inter rimane quello con la Curvaper l’autobiografia. Gli ultrà ne hanno fatto una questione di principio. Lui si concentra sul campo. Prima o poi anche questo mondo di Mauro verrà ribaltato.
E' un Icardi biondo, coinvolto, nazionale e affamato di rivincita dopo quel pomeriggio di un giorno da cani. Come se non bastassero tutti questi stimoli, Mauro inoltre oggi toccherà le 150 presenze in maglia Inter. Condite da 83 reti, di cui 76 in campionato (decimo nella classifica tutti i tempi dei nerazzurri). La Serie A del resto è stato quasi l’unico habitat del bomber di Rosario. Vero, ci sono anche 15 presenze e 6 reti nelle coppe europee. Ma mai in quella Champions League che anche per lui sta diventando una piacevole ossessione. Una giornata di fine estate da soli in vetta a punteggio pieno potrebbe essere il viatico ideale.
(Fonte: Luca Taidelli, La Gazzetta dello Sport 16/09/17)
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