Indispensabile ma non titolare. E’ il paradosso di Eder Citadin Martins, 30enne italo brasiliano che anche in nazionale ha giocato spesso da seconda punta nel 3-5-2 di Conte, ma fatica di più a trovare spazio con il 4-3-3 e poi il 4-2-4 di Ventura.
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GdS – Eder dà la scossa. Ecco perché potrebbe diventare l’uomo della svolta…
Prima Conte e poi Ventura lo ritengono fondamentale perché dà sempre l’anima, è tecnico, rapido e può ricoprire quasi tutti i ruoli d’attacco
Secondo La Gazzetta dello Sport, è diverso il destino a Milano, dove Eder è arrivato nel gennaio 2016. I primi mesi coincisero con la frenata dell’ Inter di Mancini, quella che aveva iniziato con 5 vittorie in fila. Giocò dall’inizio 8 gare su 17, segnando però appena una rete. Nella scorsa e tragica stagione - 8 i gol, quasi tutti nel finale - era chiuso da Candreva, Icardi e Perisic. Primo cambio (di lusso) per tutti, ma pur sempre un cambio. Con Spalletti il destino sembrerebbe simile. Ritenuto incedibile - poteva entrare nell’affare Schick, ma il mister si oppose -, vice di Icardi e pronto a rilevare gli esterni titolari.
Da ieri in lizza per risolvere il rebus trequartista. In quella posizione per ora Spalletti ha provato nell’ordine Brozovic, Borja Valero e Joao Mario. Per motivi diversi, nessuno ha convinto. A Bologna serviva la scossa ed è toccato a Eder piazzarsi alle spalle di Icardi. E come sempre la differenza si è vista. Anche al di là del rigore che si è procurato con grande mestiere. Ma va detto che di essere il meno peggio nelle giornate storte dell’ Inter Eder è orgoglioso fino a un certo punto. Era già successo in diverse occasioni un anno fa. Emblematici i k.o. con Atalanta e Sassuolo, con lui a subentrare, segnare e prendersi complimenti, ma zero punti.
Ora però l’ex Samp potrebbe diventare un’arma preziosa. Perché non è un centrocampista, ma sulla trequarti ha la tigna per aggredire il portatore di palla, vede la porta meglio degli altri e può aprire spazi per Icardi e gli esterni, con cui spesso scambia la posizione. Certo, anche perché è l’unica vera alternativa a gara in corsa, schierarlo dal 1’ è un lusso che puoi permetterti solo contro certi avversari. Visto che Eder è soprattutto una seconda punta, non va però esclusa l’ipotesi 4-4-2, con Candreva (ma anche Cancelo, più di Karamoh) e Perisic esterni puri. La certezza è che tra Genoa e Benevento Eder sarà protagonista.
(Fonte: Luca Taidelli, La Gazzetta dello Sport 21/09/17)
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