- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
primo piano
Mauro Icardi è il primo a sapere che il club nerazzurro in questo momento non può riconoscergli un aumento in linea con le sue nuove ambizioni: guadagnare 9 milioni netti a stagione, cioè quasi il doppio di quanto gli viene riconosciuto adesso con la clausola da 110 milioni di euro. La nuova soglia è considerata imprenscindibile dall’entourage del cannoniere nerazzurro per la prossima stagione. Per questo motivo quella cifra è stata solo sussurrata al d.s. Piero Ausilio. E in maniera assolutamente trasversale. Anche perché - secondo La Gazzetta dello Sport- non c’è mai stato un vero incontro tra le parti per affrontare l’argomento: il buon senso consiglia a tutti di prender tempo. In attesa di capire se la squadra di Spalletti saprà conquistarsi l’accesso alla prossima Champions. Icardi è il primo a tifare per questo lieto fine, anche perché ha dimostrato (sinora) con i fatti di trovarsi a suo agio ad Appiano Gentile e dintorni.
Tuttavia la questione del contratto, prima o poi, dovrà essere affrontata. La promessa reciproca di aspettare il finale di stagione evidentemente tranquillizza tutti i protagonisti della vicenda, ma gli spifferi che arrivano da mezza Europaconsigliano di mantenere sempre alta l’attenzione sull’argomento. Soprattutto l’Inter in questi ultimi tempi sta vigilando nelle riunioni di Legaper capire quali saranno in effetti le date del prossimo mercato, quello estivo. Secondo una corrente di pensiero molto diffusa c’è l’intenzione della A di indicare il 31 luglio come termine per la chiusura delle contrattazioni. Se andasse in porto questa riforma il club rischierebbe di trovarsi in una condizione davvero scomoda con Icardi, visto che avrebbe solo 15 giorni di tempo per sostituirlo. Sì, perche il contratto in essere concede all’attaccante di potersi trasferire (in cambio di 110 milioni) nella finestra temporale tra l’1 e il 15 luglio 2018. In realtà c’è un’altra corrente di pensiero che spinge per fissare la chiusura del mercato l’8 agosto. In ogni caso i tempi sarebbero comunque ristretti per la società della famiglia Zhang. Anche per questo motivo la dirigenza nerazzurra è impaziente che i nuovi vertici federali prendano una decisione formale sull’argomento. Si capisce bene come il futuro di Icardi sia centrale per i progetti interisti. Se il giocatore entra nell’ordine di idee di legarsi al club sino al 2023, è evidente che diventa d’attualità anche l’entità della nuova clausola. Nei mesi scorsi era stato ipotizzato un aumento a 200 milioni di euro (sempre solo per l’estero), ma è presto per approfondire questo aspetto. Tanto per cominciare i prezzi dei top player stanno esplodendo nell’Europa che conta è i vertici nerazzurri intendono aspettare il momento giusto per fare queste valutazioni.
Sullo sfondo ci sono i soliti nomi. Si parla da mesi del Real Madrid, ma non sono da escludere altre società pretendenti. In ogni caso la questione salariale diventerà centrale nei prossimi mesi. Chi vuole Icardi evidentemente deve accontentarlo dal punto di vista economico ed è il motivo per cui quel target dei 9 milioni netti diventa cruciale in questa partita. All’Inter non conviene spingere l’acceleratore sull’argomento, meglio lasciare tranquillo Maurito nella convinzione che i suoi gol spianeranno la strada verso la massima competizione europea. Ciò che serve per restare insieme.
(Fonte: Carlo Laudisa, La Gazzetta dello Sport 12/1/18)
© RIPRODUZIONE RISERVATA