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GDS – Il calvario di Strama: tutti i retroscena dell’addio

Fuori Strama dentro Mazzarri. L’Inter riparte, ancora una volta, con un nuovo progetto. Progetto che in realtà sarebbe dovuto partire esattamente un anno fa, quando Moratti decise di puntare sul giovane tecnico della primavera nerazzurra....

Giovanni Montopoli

Fuori Strama dentro Mazzarri. L'Inter riparte, ancora una volta, con un nuovo progetto. Progetto che in realtà sarebbe dovuto partire esattamente un anno fa, quando Moratti decise di puntare sul giovane tecnico della primavera nerazzurra. Progetto che in corso d'opera non riuscì a concretizzarsi concludendosi con l'allontanamento del giovane allenatore in favore del blasonato collega.

La Gazzetta dello Sport, nell'edizione odierna, ripercorre quello che è stato il calvario di Stramaccioni sulla panchina della prima squadra, un calvario che l'ha portato dall'essere leader indissucsso nello spogliatoio a "ospite sgradito" dello stesso.

CAMBIASSO - Quello che era il perno del centrocampo diventa improvvisamente il peso da sostituire. Esteban Cambiasso finisce in panchina alla seconda giornata di campionato (sconfitta interna contro la Roma di Zeman); scelta avallata da Capitan Zanetti che trova lo scontro con il connazionale ma che sprona il tecnico ad andare avanti per la sua strada "fa le tue scelte senza guardare in faccia nessuno".

SNEIJDER - Tutto sarebbe dovuto ruotare intorno all'olandese che improvvisamente (per questioni contrattuali) diventa zavorra da eliminare. Dall'alto arriva l'imperativo (o si riduce l'ingaggio o via) e allora Strama in versione aziendalista, rinuncia al fantasista olandese giustificando l'esclusione come SCELTA TECNICA

MILITO - L'attaccante su cui punta più di ogni altra cosa il tecnico. Attacco che viene epurato da Pazzini (scambio con Cassano) e che oltre al Principe può vantare Palacio in stato di forma invidiabile. Persi gli argentini per infortunio, Strama si ritrova con il solo Rocchi in naftalina fino allo sprint finale del campionato.

INFORTUNI - La carestia in rosa è biblica. Stiramenti, crociati che saltano, tendini d'achille che si rompono; e ancora, metacarpo, flessore, quadricipite. Una vera e propria epidemia che riduce all'osso la rosa del tecnico. Inevitabile il conflitto interno con il medico della società Combi (così come avvenne con Mancini). Conflitto che - sommato allo scontento dei calciatori - ha aggiunto un malus nello stato del tecnico interista.

CASSANO - Mister "benebene" sembra durare appena pochi mesi. Tra Cassano e Strama l'idillio iniziale lentamente sparisce, lasciando spazio a screzi in allenamento che porteranno al divorzio interno trai due. Malcontento, quello di Cassano, che si andrà a sommare a quello del resto della squadra.

ARBITRI - C'è chi ci mette la faccia e chi si nasconde dietro un dito. Nella stagione nerazzurra gli errori arbitrali sono tanti e ripetuti. Se nelle lamentele dei club come Juventus e Milan si ricorda bene il faccione di Marotta e Galliani, in quelle nerazzurre la faccia è sempre la stessa, quella di Stramaccioni.

IN CROCE - Il calvario finisce, arriva l'epilogo e - dopo che per mesi era stato rassicurato sul suo ruolo - Andrea Stramaccioni viene sollevato dall'incarico nella maniera peggiore. Non una telefonata, non una carezza. Un saluto, freddo, e una comunicazione da parte di Marco Branca. Stramaccioni torna nel buio di 20 anni fa, quando da giovane promessa si ritrova a fare i conti con tre legamenti rotti e un sogno finito nel cassetto. 

Passerà questo momento, è forte Stramaccioni, ma la ferita resterà aperta. Avrebbe voluto vincere con l'Inter, perchè a questa squadra lui teneva davvero, l'hanno capito in molti; non quelli giusti però.