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I limiti là davanti sono emersi tutti. E più in generale, si è visto quanto pesi la presenza di Lautaro Martinez. L'Inter su questo dovrà riflettere, soprattutto finché il mercato è aperto. Si legge sulla Gazzetta dello Sport: "L’ultima di andata ha ribadito quanto pesi Lautaro: con o senza ,cambia come dal giorno alla notte. Da quando la A è tornata a 20 squadre, è il secondo interista a toccare i 16 gol nel girone d’andata, dopo Icardi 2017-18 (17). Ed è uno dei tre nei 5 campionati top ad aver segnato più di 15 gol nelle ultime 4 stagioni, insieme a Kane e Mbappé, mica due carneadi. Ma i gol non sono tutto. Anzi. Quando arretra, fa sponda e crea lo scarico per il terzo uomo, l’Inter si accende. Occhio: non sono sponde da muro.
Ogni volta che Lautaro restituisce palla, l’Inter guadagna metri e spazi. Crea gioco. Qualità fondamentale, soprattutto in un momento come questo, con Calha che fatica a rifiorire e gli esterni che creano meno: male Dumfries, meglio Carlos Augusto, ma non ha la qualità in rifinitura di Dimarco. Lo dicevamo già prima del gol: la freschezza atletica di Frattesi merita più spazio. La Juve non ce l’ha un giocatore insostituibile come Lautaro. Questa è la vera spada di Damocle che pende sul futuro dell’Inter".
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