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Gds – Inter, così Ranocchia si è guadagnato il rinnovo. Persino la Curva Nord…

Gianni Pampinella

I motivi che hanno portato al rinnovo dell'ex capitano nerazzurro

Il futuro di Andrea Ranocchia è cambiato nel giro di pochi mesi. Se fino a gennaio il difensore nerazzurro era considerato come sicuro partente, da febbraio in poi la situazione è cambiata. Non è un caso che lunedì sia arrivato il rinnovo: due anni di contratto, con un ingaggio intorno ai 2 milioni l’anno (partiva dai 2,4 dell’ultimo contratto). "I numeri e il tempo di impiego non possono spiegare la svolta, che infatti ha altri motivi, dentro e fuori dal campo", si legge sulla Gazzetta dello Sport.

UOMO SQUADRA — "Il primo tassello del suo rinnovo Ranocchia lo ha costruito non pensando al rinnovo. Sembra una citazione da “Fight Club”, ma non lo è. In società è stato apprezzato che il difensore abbia atteso una chiamata, che a lungo non è arrivata , spegnendo ogni genere di polemica e rispondendo sempre alle domande sul contratto ribadendo che si “sarebbe goduto tutti i giorni che rimanevano dando il massimo” , prima di guardarsi intorno. Lo stesso atteggiamento ha caratterizzato i mesi di non-impiego: mai una esternazione pubblica nei 5 mesi in cui non è stato utilizzato mai, e un impegno costante in allenamento che ha portato a lodi pubbliche anche da Spalletti".

QUASI-CAPITANO — "Altre luci della ribalta sono poi arrivate allo scoppiare del caso-Icardi. Ranocchia in quel contesto si è comportato da uomo-squadra, da contraltare dell’ex-capitano. Quando per Mauro sembravano prevalere le ragioni personali, lui rispondeva sempre, anche con post sui social, con l’interesse della squadra. La fascia non poteva passare a lui, impiegato troppo saltuariamente, ma nel gruppo ha sempre svolto un ruolo da quasi-capitano, con tranquillità, esperienza costruita in momenti neri e disponibilità. Anche per i tifosi è diventato portatore dei valori dell’«interismo» e persino la Curva Nord, sempre critica con molti, lo ha inserito in una ristretta cerchia di simboli interisti".

QUARTO CENTRALE — "Ranocchia però ha firmato un contratto da giocatore, per cui le doti di leadership senza ruoli da prima donna non basterebbero se il campo non avesse dato qualche conferma. Le rare volte in cui è stato chiamato in causa (in Coppa Italia, in Europa League, per un tempo contro la Spal) ha fatto il suo, segnando anche un gol celebrato dall’intero Meazza, confermandosi tutto sommato affidabile come “quarto centrale” (oltre alle comparsate da attaccante). L’Inter anche il prossimo anno avrà bisogno di una “copertura d’emergenza” dietro a tre colossi come Skriniar, De Vrij e Godin. In una difesa a quattro difficile ipotizzare un grande impiego per il quarto, che dovrà quindi adattarsi a tanta panchina senza cali di impegno: in questo senso Ranocchia dà più certezze di altri, mentre un giovane come Bastoni ha bisogno di più impiego per crescere. In più Andrea contribuisce alla quota italiani in rosa, sia a livello di “anima” che di liste Uefa. Ce n’è abbastanza per arrivare a undici anni in nerazzurro. O “in famiglia”, come dice lui".

(Gazzetta dello Sport)