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GdS – Inter, il male è psico-fisico: servono «garra» e saggezza, solo un nerazzurro le ha

Daniele Vitiello

L'analisi di questa mattina della Gazzetta dello Sport tiene conto anche dell'aspetto caratteriale, forse quello più delicato in questo momento in casa nerazzurra

Quasi c'eravamo dimenticati del campo. Con un allenatore ancora da definire, l'Inter è chiamata a risolvere prima possibile le grosse lacune, tattiche e caratteriali, mostrate in questa prima parte di stagione ed evidenziate anche dai colleghi della Gazzetta dello Sport: "L’ordine tattico visto giovedì sera può essere un buon punto di partenza per rimettere a posto le cose. In conferenza, alla vigilia, lo aveva detto: giocate semplici. E così è stato, con Ever Banega a fare da collettore di palloni da irradiare sulle ali. Ma è bastato calare di intensità che il Southampton ha preso il sopravvento fisico ed emotivo. Il tasto della preparazione atletica è dolente. Già da quest’estate, con Roberto Mancini, e passando per il lavoro di Frank de Boer. Non si può sapere se esistono colpe o se i due allenatori hanno lavorato al massimo sulle capacità dei giocatori.

Fatto sta che l’Inter dopo un’ora di gioco spegne le luci, accosta e aspetta. In questi casi, solitamente, emergono la «garra» e la saggezza dei leader. A parte Gary Medel, è difficile trovare qualcuno che rientri in entrambe le categorie. Il cileno, consapevole dell’avversario, è stato l’esempio fin quando è rimasto in campo. Handanovic lo ha seguito sul piano della leadership, parando, guidando e tenendo alto il tasso di concentrazione. Un po’ Perisic anche. Ma è proprio in momenti come questi che ci si aspetta lo scatto di elementi di esperienza. Icardi e Miranda, per esempio".