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Quasi c'eravamo dimenticati del campo. Con un allenatore ancora da definire, l'Inter è chiamata a risolvere prima possibile le grosse lacune, tattiche e caratteriali, mostrate in questa prima parte di stagione ed evidenziate anche dai colleghi della Gazzetta dello Sport: "L’ordine tattico visto giovedì sera può essere un buon punto di partenza per rimettere a posto le cose. In conferenza, alla vigilia, lo aveva detto: giocate semplici. E così è stato, con Ever Banega a fare da collettore di palloni da irradiare sulle ali. Ma è bastato calare di intensità che il Southampton ha preso il sopravvento fisico ed emotivo. Il tasto della preparazione atletica è dolente. Già da quest’estate, con Roberto Mancini, e passando per il lavoro di Frank de Boer. Non si può sapere se esistono colpe o se i due allenatori hanno lavorato al massimo sulle capacità dei giocatori.
Fatto sta che l’Inter dopo un’ora di gioco spegne le luci, accosta e aspetta. In questi casi, solitamente, emergono la «garra» e la saggezza dei leader. A parte Gary Medel, è difficile trovare qualcuno che rientri in entrambe le categorie. Il cileno, consapevole dell’avversario, è stato l’esempio fin quando è rimasto in campo. Handanovic lo ha seguito sul piano della leadership, parando, guidando e tenendo alto il tasso di concentrazione. Un po’ Perisic anche. Ma è proprio in momenti come questi che ci si aspetta lo scatto di elementi di esperienza. Icardi e Miranda, per esempio".
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