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Il pareggio dell'Inter contro il Bologna ha messo in risalto uno dei pochi, ma importanti, difetti della squadra di Simone Inzaghi. E questo viene analizzato così oggi da La Gazzetta dello Sport: "Non è certo nelle gambe: i dati fisici, anche contro il Bologna, hanno certificato che l’Inter ha corso almeno quanto si aspettava lo staff, anche se a un certo punto la fatica del match col Benfica ha appesantito la corsa. Non è neanche nel gioco: i nerazzurri hanno dimostrato che anche nelle giornate no come quelle contro Bologna e Sassuolo trovano almeno un modo per andare a segno. Il problema, semmai, è tutto nella testa di una squadra che sa di essere più forte della compagnia e a volte, quasi inconsciamente, spegne il motore.
La presunzione è il più grande ostacolo tra l’Inter e la seconda stella, lo sa Inzaghi e anche la società, vicina al tecnico nella risoluzione di questo antico problema. La sfida al “Grande Torino” è la prima di un ciclo delicato che, nelle intenzioni di tutti, dovrebbe riportare i nerazzurri in vetta con atteggiamento umile e sempre concentrato. Su questo tasto si batte ogni giorno ad Appiano e l’argomento sarà ancora più caldo man mano che i nazionali torneranno alla base. Insomma, contro i granata Inzaghi chiede una partenza sprint: aggressione veloce e, se possibile, occasioni trasformate in gol. Ma nel secondo tempo si svilupperà davvero il piano partita: è nella capacità di gestione matura, nei nervi saldi e nelle antenne tese che si misureranno le ambizioni di Simone".
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