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La Gazzetta dello Sport boccia pesantemente l'arbitro Manganiello. Ma soprattutto certifica la violazione del protocollo Var, andata in scena ieri durante Inter-Parma: "Ahi Var, ci risiamo. E stavolta la questione è molto poco opinabile. L’errore è evidente, la violazione del famoso protocollo indiscutibile, il risultato di Inter-Parma – al netto della prestazione insufficiente dei nerazzurri, falsato. Il termine è forte perché l’episodio è clamoroso. Si poteva discutere sulla spinta di Fazio a Iago Falque (Torino-Roma) e sull’entrata di Magnanelli su Asamoah (Sassuolo-Inter). Era la prima giornata, Torino e Inter, entrambe sconfitte, si lamentarono, noi ci chiedemmo, in sostanza, se di fronte a episodi molto dubbi, ma non chiaramente sbagliati, non fosse stato comunque il caso di utilizzare la Var. La risposta, piuttosto stizzita, non lasciò spazio ad interpretazioni: il protocollo stabilisce quando e per cosa intervenire, il resto sono chiacchiere da bar. A noi il dubbio rimase", scrive oggi la Rosea, che poi rincara.
"Ovvio che sia un concorso di colpa con Rocchi e l’assistente al var Liberti, ma Manganiello ha la responsabilità più grave, perché il protocollo stabilisce che chi sta davanti al video può solo suggerire, mentre la decisione finale spetta sempre al direttore di gara. Ora, posto che il protocollo è lo stesso dell’anno scorso, non si capisce perché in questo campionato l’utilizzo della Var sia meno uniforme e il potere discrezionale degli arbitri aumentato. È solo conseguenza del metro utilizzato al Mondiale o è una crisi di rigetto dopo un primo anno di felice convivenza? Speriamo di no, perché se così fosse il campionato italiano un grosso problema."
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